Bufala

Spunte blu rilanciano la bufala della “donna inglese arrestata per un coro”, ma era un falso

X, un tempo Twitter, ormai è un disastro ferroviario di fake news, come la storia della “donna inglese arrestata per un coro”, rilanciata da spunte blu illustri e anche dal padrone di casa.

Spunte blu rilanciano la bufala della “donna inglese arrestata per un coro”, ma era un falso

Abbiamo già visto come essere una spunta blu su X non significa automaticamente garanzia di correttezza ma semplicemente garanzia di avere soldi per pagare un account premium.

Ora vedremo come la “donna inglese arrestata per un coro” sia stata arrestata per aver gettato un cassonetto in fiamme addosso a dei poliziotti.

Peraltro riuscendo nella rara impresa di perdere l’equilibrio e cadere dinanzi ai poliziotti, rendendo l’arresto in flagranza particolarmente facile.

Sempre se si tratti di quella donna: anche se il post X non lo precisa, due donne hanno ricevuto la stessa condanna negli stessi giorni, e quindi bisogna parlare di entrambe.

Spunte blu rilanciano la bufala della “donna inglese arrestata per un coro”, ma era un falso – Caso Uno

Stacey Vint, 34 anni, con alle spalle una condanna per furto e una ammonizione formale per percosse è infatti stata ripresa durante le violenze xenofobe nel Regno Unito di Agosto mentre spingeva un cassonetto in fiamme (di quelli con le rotelle) addosso ad un gruppo di poliziotti in assetto antisommossa e cadendo di faccia davanti a loro (senza farsi male), fortunatamente quindi eliminando le conseguenze più dannose di un gesto che avrebbe potuto ferire gli agenti.

Il cassonetto è rimasto lì ad ardere e la donna è stata immedatamente portata via. Aggiungendo alla flagranza di reato il possesso di cannabis (ancorché modica quantità) e la sua dichiarazione di colpevolezza in Tribunale la stessa è stata quindi condannata a un anno e otto mesi.

Il suo legale non ha potuto fare altro che ammettere le accuse (immortalate peraltro su video) ma rimettersi alla corte per le circostanze relative alla donna, che ha descritto “non avere idee contro la polizia o xenofobe” ed essere afflitta da problemi di droga e alcolismo.

Spezzone video con la rea confessa, il cassonetto in fiamme e la polizia, screenshot

Ciò nonostante il giudice l’ha condannata, ad una pena che stante i fatti risulta anche leniente, dichiarando in sentenza che “Lei aveva scelto di partecipare ad un atto di violenza e disordini pubblici su vasta scala”.

È quindi vero che la donna è stata arrestata, ma di certo non per i suoi cori o per aver ripreso la manifestazione, ma per aver cercato di tirare un cassonetto in fiamme addosso ad agenti di polizia.

Un altro caso

Un altro caso collegato è quello di Deana Evans, anche ella condannata a diciotto mesi, questa volta per aver aggredito verbalmente degli agenti col suo compagno salvo poi cercare di fermare un camion della polizia mentre il compagno prendeva a gomitate gli agenti.

Anche nel loro caso la difesa ha ammesso gli addebiti, ma anche questa volta, in un fac simile del caso precedente che rende impossibile accertare a cosa si riferisca il tweet, adduce che i rei hanno avuto una vita difficile e di disagio.

Che secondo il Giudice, anche in questo caso, non giustifica le loro azioni.

Conclusione

La bufala diffusa, tra gli altri, dallo stesso Elon Musk fa parte del filone del doppio binario, la teoria diffusa dagli stessi canali Telegram e di estrema destra che hanno diffuso la fake news che ha originato le violenze (la bufala “dell’immigrato assassino sceso dai barconi”) per cui le autorità inglesi avrebbero il pugno di ferro con gli “innocui manifestanti”, spesso persone arrestate per atti violenti di vario tipo, ed invece sarebbero assai clementi verso gli immigrati, teorie false e usate per creare falsa narrazione.

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