Sparatoria di Trieste dovuta a due dominicani, quindi di origine africana: la geografia diventa opinione
Da poco meno di 24 ore abbiamo dovuto fare i conti con una brutta notizia di cronaca, in riferimento alla sparatoria di Trieste. Il nostro compito, in questi casi, non è quello di fare cronaca, ma semplicemente di analizzare alcuni contenuti che girano sul web o sui social, nel tentativo che si alimenti disinformazione su fatti tanto gravi. Premesso che qualsiasi italiano (e non solo) in questo momento sia vicino alle famiglie dei due poliziotti uccisi nella giornata di venerdì, c’è un altro aspetto da prendere in considerazione oggi 5 ottobre.
Le origini dei responsabili ai quali si imputa la sparatoria di Trieste
Poche ore fa, sulle nostre pagine, abbiamo lanciato una prima analisi sulla sparatoria di Trieste, sottolineando come su Facebook avessero preso piede alcuni post non corretti sui fatti di ieri. I due dominicani saranno assicurati alla giustizia e affronteranno un giusto processo per quanto commesso, ma parlare di immigrati, clandestini e in alcuni casi addirittura di Carola Rackete (o più in generale delle Ong) evidenzia solo la scarsa conoscenza di dettagli su questa vicenda.
Vedere per credere l’epic fail di Vox News, considerando il fatto che la testata ieri sera ha dato subito le prime informazioni sulla sparatoria di Trieste. Come? Denotando scarsa conoscenza geografica. O almeno la speranza è questa, per quanto sia un erroraccio. Diversamente si tratterebbe di un flop voluto, provando a strumentalizzare politicamente questo fatto di cronaca:
“I due fratelli che hanno sparato contro gli agenti della Questura di Trieste, uccidendone due, sono Alejandro Augusto Stephan Meran, 29enne dominicano con turbe psichiche, rimasto ferito. Con lui il fratello, Carlysle Stephan Meran, 34 anni. Quindi di origine africana e non dell’Est”.
Nessuno, nella nostra redazione, era una cima a scuola, ma tutti abbiamo notato il collegamento tra la Repubblica Dominicana (nei Caraibi, isola caraibica di Hispaniola, nelle Grandi Antille) con l’Africa. Se a questo aggiungiamo che i due dominicani fossero in Italia come regolari, causa “ricongiungimenti familiari” (dettaglio, questo, non sfuggito ai colleghi), allora si percepisce che parlare del fenomeno migranti a proposito della sparatoria di Trieste non abbia davvero alcun senso. A prescindere dalle idee politiche sostenute.
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