Kinder Bueno pirata alla cannabis: questa l’ultima creazione di marketing di spacciatori decisamente in vena di pubblicità corsara. Usando i loghi di Ferrero, nota ditta nazionale.
Ferrero non è la prima volta che paga lo scotto della sua enorme notorietà: sia pur per motivi diversi, ricordiamo quando ci fu segnalata la pubblicità del “Kinder Fetta a Blatte”, installazione artistica dell’artista sovvertista “Illustre Feccia”.
Ma in questo caso non vi è arte, ma semplice marketing corsaro.
I carabinieri di Brescia, ci segnalano testate nazionali come Il Giornale e Repubblica, hanno provveduto negli ultimi giorni al sequestro di diverse confezioni di Kinder Bueno alla cannabis.
Ovviamente, un “edibile” pirata, ovvero un alimento impastato con cannabis di qualità in questo caso assai incerta, che unisce i loghi familiari di Ferrero al logo “4.20”, legato al “Giorno della Cannabis” (il venti Aprile), nonché alla cultura dei Waldos, gruppi di studenti “fumati” inclini a ritenere l’orario più accettabile per un break stupefacente le ore 4 e venti del pomeriggio, nel parchetto della facoltà.
I loghi Kinder (e in alcuni casi Nestlè, come per l’elusivo “Cannaquik”) aggiungono un elemento di “simpatia” che non nasconda i rischi dell’operazione: i malori patiti dagli incauti consumatori dimostrano che uno spacciatore di “edibili” sovente pone la sicurezza alimentare del suo prodotto all’ultimo posto nella gerarchia delle sue necessità.
Ovviamente non si tratta di prodotti Ferrero, e ovviamente non si tratta di prodotti sicuri.
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