Sospesa la potestà genitoriale alla famiglia che voleva sangue novax per il figlio: un esito prevedibile di una vicenda di cui vi abbiamo già narrato in prcedenza.
Questa la decisione del Tribunale dei Minorenni di Bologna, a seguito del ricorso della Procura dei Minorenni del 2 Febbraio.
Le vicende precedenti sono ormai ben note: abbiamo un bambino di neppure tre anni che ha bisogno di un intervento salvavita.
I suoi genitori, fruitori di gruppi e chat di ambiente “novax”, sia pur non opponendosi all’intervento al cuore si sono però ripetutamente opposti alle donazioni di sangue necessarie.
Quantomeno nella misura in cui la struttura avrebbe usato, come è logica e prassi, sangue prelevato dalla Banca del Sangue.
I genitori invece avevano deciso di imputarsi sul fatto che il loro figlio potesse solo ricevere sangue da donatori novax.
Ci troviamo infatti in un clima difficile, in cui una vera e propria campagna novax contro le trasfusioni, basata sovente su teorie antiscientifiche quanto bizzarre, che echeggiano il concetto di “sangue puro”.
In questo caso, i timori dei genitori prevedevano il fatto che il vaccino potesse in qualche modo “trasferirsi” mediante la trasfusione portando effetti collaterali e nocivi e soprattutto non meglio precisati “motivi religiosi” basati sull’uso di parti di embrioni nel vaccino.
Entrambe teorie dimostrate antiscientifiche e non rispondenti al vero, con la seconda sottoposta a rigido fact checking dalla stessa Accademia Pontificia.
I genitori hanno quindi lanciato un appello sui gruppi Telegram legati all’ambiente novax, un vero e proprio tam tam virtuale per ottenere del “sangue novax”, ottenendo risposta da una quarantina di utenti.
Risposta peraltro inutile, dato che le donazioni di sangue devono soggiacere a regole di sicurezza che sono escluse dalle donazioni “estemporanee”. Nessun ospedale accetterà mai che ti porti il sangue “da casa”.
Un primo ricorso della struttura al Tribunale ha incassato quindi il risultato di poter procedere con l’operazione senza accettare la “donazione del sangue novax”, definita “del tutto antiscientifica” dal presidente del Centro Donazione Sangue.
Ancora più duro sulla vicenda è stato Giuseppe Di Mauro, presidente della Società italiana di pediatria preventiva e sociale (Sipps), del quale raccogliamo il parere riportato da Il Giornale
“È davvero impossibile pensare che possa accadere una cosa del genere. Si tratta di una questione di vita o di morte. Anteporre i propri ideali alla salute del proprio figlio è davvero improponibile“. Ha poi aggiunto che dal suo punto di vista è giusto che in questi casi intervengano le autorità giudiziarie. “Se il piccolo fosse morto per il mancato intervento sarebbe stato un dramma nel dramma e si sarebbe creato un pericolosissimo precedente, anche per altre patologie“, conclude Di Mauro.
Ne consegue ora la sospensione della potestà genitoriale: tutore ora è il servizio sociale competente per il territorio, che potrà prendere le decisioni più adatte alla salute del piccole.
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