Che accade quando si segue la pancia e non la testa? Un episodio denunciato su Facebook in un post pubblicato il 5 dicembre da una utente dimostra che non è mai un bene. La signora, istintivamente, ha pubblicato tre foto del marito scattate in ospedale, denunciando un caso di aggressione perpetrata da due uomini di colore “per puro divertimento”.
Salve a tutti sono una MOGLIE tarantina di 28 anni. Volevo condividere un episodio sconcertante a Taranto : mio marito stava tornando da lavoro ed è stato preso a calci e pugni da uomini di colore per puro divertimento. Ora ha la spalla lesionanta, non ha più i denti superiori e inferiori. Domando: Un ragazzo di 27 anni può essere ridotto a deglutire cibi liquidi e bere con l’ausilio di infermiere per causa di questi personaggi tanto elogiati dai tanti BUONISTI? Io non sono razzista, però è giusto che gli aggressori paghino al di là del colore della pelle. Sicuramente non tutti sono uguali, ma un’agressione di tale portata è paragonabile ad un attacco feroce di animale di grossa taglia. ORA MI AUGURO CHE POSTANDO QUESTE MACABRE FOTO, IL MIO POST POSSA ARRIVARE A TUTTE LE ISTITUZIONI REGIONALI E NAZIONALI. VI PREGO PERCIÒ DI CONDIVIDERE IL PIÙ POSSIBILE AFFINCHÉ NON ACCADA PIÙ EPISODI SIMILI. GRAZIE PER L’AIUTO.
Il sito Rassegne Italia non si è lasciato sfuggire l’occasione, prendendo come fonte anche il consigliere comunale di Palagiano (Taranto) Donatello Borracci, che senza verificare i fatti ha rilanciato il post:
Non si può rincasare dopo una giornata di lavoro e subire “per puro divertimento” un’aggressione così violenta da parte di un gruppo di delinquenti!!! Gentaglia di questo tipo va rinchiusa a vita, ma non nelle nostre carceri bensì in quelle dei loro paesi di origine!!!
“Condividere il più possibile” una bufala? Sì, e se in un primo momento i commentatori hanno gridato vendetta, dopo i primi episodi feroci sono arrivati coloro che hanno sentito il bisogno di maggiori verifiche. Il risultato è stato un articolo pubblicato sul Corriere di Taranto il 20 dicembre dal titolo inequivocabile: “Aveva denunciato aggressione da extracomunitari: tutto falso”.
Aveva riferito di essere stato malmenato da uomini di colore mentre si trovava ad una fermata di un bus di linea, fra la via Leonida e la via Oberdan, al rientro da una lunga giornata di lavoro, e di aver per tale ragione riportando ferite al volto ed in restanti parti del corpo. Giunto in ospedale la sera del 3 dicembre scorso, ricevute le prime cure, il giovane 28enne aveva scatenato così l’ira di numerosissimi cittadini, persuasi pure dal contenuto di alcuni post diffusi su diversi social, corredati di foto della presunta vittima che evidenziavano la perdita di alcuni denti anteriori e una lussazione della spalla.
La Squadra Mobile aveva dunque fatto partire subito le indagini, ma già dalla scheda di intervento del 118 comparivano i primi dubbi: secondo il documento l’uomo riportava ferite da caduta accidentale, contrariamente a quanto aveva riferito l’uomo in ospedale. L’uomo, in ogni caso, aveva sporto denuncia ripetendo la tesi dell’aggressione da parte di extracomunitari e gli inquirenti avevano esaminato alcune immagini acquisite dai sistemi di videosorveglianza, uno dei quali mostrava proprio la zona cui la vittima faceva riferimento.
La visione delle immagini ha consentito di ricostruire alcuni dei momenti più significativi; fra tutti la discesa del giovane dal bus in via Oberdan, il breve tragitto dal medesimo seguito per svoltare in Via Leonida, nonché, in coincidenza con quest’ultimo momento, l’arresto di diverse autovetture evidentemente alla vista del giovane che rovinava “accidentalmente” a terra. Nessun soggetto straniero è stato notato avvicinarsi al giovane, né tanto meno darsi alla fuga, e ciò sino al successivo arrivo dei mezzi di soccorso.
Il ragazzo, dunque, si è limitato a confermare soltanto che in quel momento si trovasse in stato confusionale e quindi di essersi convinto di aver subito un’aggressione da parte di due uomini di colore. In seguito, ripresosi dal trauma, il giovane ha riferito che mentre si trovava in via Leonida per attendere il secondo bus avrebbe avuto un mancamento che lo avrebbe fatto cadere per terra.
Ormai stretta nelle accuse di aver pubblicato un falso, la donna che inizialmente aveva riportato sui social il fatto accaduto al marito con la falsa accusa contro ignoti extracomunitari ha smentito pubblicamente le sue parole con un post delle ultime ore:
Buonasera a tutti ho appena letto l’articolo. Mi dispiace per tutto chiedo scusa ma vedendo mio marito in quelle condizioni mi sono preoccupata. Sapendo di essere preso a botte ho chiesto aiuto a tutti ma ora dopo il trauma subito è mente lucida ha dichiarato il giusto non Vogliamo il male di nessuno accettiamo le critiche perché è giusto che sia così sono veramente dispiaciuta… CREDETEMI
Possiamo parlare di bufala, quindi, smentita dai dati oggettivi (il verbale del 118 e le immagini dai circuiti di videosorveglianza) e dalla prima persona che aveva creato il post.
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