Secondo quanto mostrato su X, e riportato da una indagine interna, la foto in cui un soldato dell’IDF brucia Corano in Biblioteca sembrebbe autentica.
Autentica ma comporterà conseguenze in patria, venendo sottoposta a procedimenti sanzionatori interni.
Le guerre non sono mai una questione senza conseguenze e senza brutalità, e la guerra chiama guerra.
E bruciare un Corano nella Biblioteca di Al-Aqsa non è un atto senza conseguenze.
Al riguardo, in attesa delle indagini interne, l’IDF condanna l’episodio rivendicando tra i suoi valori “il rispetto di tutte le religioni con la condanna integrale della condotta”.
Da febbraio il General-Maggiore Yifat Tomer-Yerushalmi, avvocata presso IDF, ha rimarcato come la distruzione immotivata di proprietà civili possa costituire non solo presupposto per una azione disciplinare interna, ma per denunce di ufficio, diffidando i soldati dal lanciarsi in simili azioni e esibirne in video.
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