Soldato americano catturato in Corea del Nord (e non è la cosa meno strana)
Soldato americano catturato in Corea del Nord: questo il caso del giorno, e non è la cosa meno strana riguardo alla vicenda. Vicenda che potremmo riassumere comodamente in una spy story in cui la stupidità umana si fonde al mistero, una via di mezzo tra le trame della saga di James Bond e la saga di Johnny English, incompetente agente dei servizi inglesi interpretato dal Rowan Atkinson di Mr. Bean promosso a leader dello spionaggio dopo l’assurda morte di tutti i candidati simultaneamente.
E anche così siamo ad un atomo della bizzarria di questa vicenda dove la realtà supera la fiction, ma gli effetti diplomatici saranno reali e concreti.
Soldato americano catturato in Corea del Nord (e non è la cosa meno strana)
Partiamo dalla storia di T.T. King, giovane soldato statunitense in Corea del Sud, con una condotta alla Dottor Jekill e Mr. Hyde. Detentore della Medaglia per i Servizi di Difesa Nazionale e il suo omologo Coreano e il nastro per i servizi oltremare, ad un certo punto sembra aver deciso di optare per azioni esuberanti e fuori dalle righe. Comportamenti che gli erano costati la detenzione in Corea del Sud per un reato assimilabile ai nostri reati di violenza privata, minaccia o aggressione (non è del tutto chiara l’esatta fattispecie) cui avrebbe fatto seguito il rimpatrio per provvedimenti disciplinari.
Provvedimenti che, data l’accusa a suo carico gli sarebbero probabilmente costati il congedo con disonore dall’esercito. Secondo la ricostruzione il soldato King avrebbe deciso di farsi un ultimo regalo prima di affrontare il provvedimento disciplinare: partecipare ad un tour guidato nella zona demilitarizzata tra le due Coree.
Data l’evidenziata tendenza al disastro e alla citata esuberanza, qualcosa poteva andare storto e l’ha fatto.
Un testimone presente al tour guidato ha descritto alla stampa la seguente scena
“Quest’uomo all’improvviso ride rumorosamente, e con un ‘ah ah ah!’ comincia a correre tra gli edifici. Io credevo fosse uno scherzo, ma quando l’uomo non è più tornato ho capito che non lo era, tutti hanno reagito e la situazione è sfuggita da ogni controllo”
E per sfuggita da ogni controllo intendiamo un comunicato delle Nazioni Unite in Corea del Sud che dichiara il soldato King “probabilmente detenuto in Corea del Nord” e all’opera per cercare di riportarlo a casa.
Dove se arriverà possiamo dare per certo e non più che probabile che le conseguenze saranno più gravi dei procedimenti disciplinari che lo avrebbero afflitto se fosse semplicemente tornato a casa senza aggiungere disastro al disastro.
È ignoto se il soldato abbia cercato coscientemente di andare in Corea del Nord, il posto più improbabile del pianeta per mettersi al sicuro o questa sia la cronaca di un momento di estemporanea follia.
Fatto sta che ora rischia la morte o una lunga detenzione esibito come “trofeo” contro l’Occidente, in un clima geopolitico che rende la sua incolumità personale alquanto a rischio.
La zona demilitarizzata infatti è tale solo di nome: nei fatti è piena di mine e circondata da recinzioni elettrificate e filo spinato, ci sono telecamere di sorveglianza e guardie armate 24 ore su 24. Tutti segnali che portano a ritenere che la fuga di King non finirà con una risata e due pacche sulla schiena.
Foto di Copertina di, Henrik Ishihara Globaljuggler, CC BY-SA 3.0 <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0>, via Wikimedia Commons
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