Smettiamola con meme e audio WhatsApp sul coronavirus: da Peschiera sul Garda a Messina

di Redazione Bufale |

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Smettiamola con meme e audio WhatsApp sul coronavirus: da Peschiera sul Garda a Messina Bufale.net

Bisogna darci un taglio una buona volta coi meme e coi messaggi audio WhatsApp riguardanti il coronavirus, considerando il fatto che solo oggi 22 febbraio stanno arrivando allarmi da Peschiera sul Garda e da Messina, tanto per fare qualche esempio. Come se non bastasse quanto riportato giorni fa a proposito di un altro vocale, in quel caso riguardante il Policlinico di Bari, questo sabato siamo stati sommersi di richieste di verifiche per quanto concerne contenuti che preannunciano scenari disastrosi.

Le due ragioni per non credere agli audio WhatsApp sul coronavirus da Peschiera sul Garda

I messaggi audio più caldi sul coronavirus, quest’oggi, arrivano come accennato da Peschiera sul Garda e da Messina, ma non escludiamo che già nelle prossime ore possano indicarci situazioni criticare in alte aree del Paese. Finora solo smentite e notizie riportate tramite audio WhatsApp senza alcuna fonte. Un contenuto diffuso in questo modo, anche attraverso persone di cui vi fidate, non può e non deve rappresentare “a prescindere” una notizia vera. Per non parlare di meme improbabili che contribuiscono soltanto ad alimentare inutili allarmismi.

Ci sono le fonti ufficiali governative, a partire dai singoli ministeri che stanno seguendo la vicenda. Su Facebook, poi, le pagine ufficiali di ciascuna Regione ci aggiornano praticamente in tempo reale in caso di situazioni sospette o confermate ufficialmente. Selezioniamo, dunque, da chi ottenere aggiornamenti in tempo reale, perché la quantità di bufale in circolazione grazie anche al potenziale di app virali è davvero inimmaginabile.

Chi diffonde messaggi audio di questo tipo sul coronavirus, indipendentemente dal fatto che arrivino da Peschiera sul Garda (notizia appena smentita dalla nostra redazione), da Messina o da altre zone, potrebbe essere in cerca di popolarità, o più in generale sta ingenuamente alimentando notizie non confermate (spesso e volentieri senza alcun fondamento) in merito a presunti contagi. Cerchiamo di dire “basta” una volta per tutte a questo tipo di passaparola.

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