Tra i tanti temi riesumati in questi giorni dal lancio della serie Supersex su Netflix, esplorativa sulla vita di Rocco Siffredi, abbiamo anche il delicato fronte inerente la morte di Moana Pozzi, al punto che oggi qualcuno torna ad alimentare le voci su Riccardo Schicchi. Dopo i chiarimenti di ieri relativi ad un altro personaggio importante della serie, vale a dire il presunto fratello dell’attore, tale Tommaso Tano, oggi 13 marzo è importante esaminare alcuni post che girano molto soprattutto su Facebook.
Uno in particolare, molto ricondiviso, imputa proprio al regista Riccardo Schicchi la morte di Moana Pozzi. Quest’ultima era molto amica di Rocco Siffredi, motivo per il quale ad un certo punto appare con forza anche all’interno della recente serie Netflix. Icona del cinema hard italiano, prima che l’esplosione di Internet desse un duro colpo a tutta l’industria, inevitabilmente ancora oggi ci si pone delle domande sulle reali cause riguardanti il suo prematuro decesso a soli 33 anni.
Tutto gravita attorno alle accuse della madre di Moana Pozzi, secondo cui la morte della figlia sarebbe legata proprio al regista. Tuttavia, non si hanno prove in merito. Qualcuno associa eventi come la scomparsa prematura della pornodiva nel 1994 al fatto che Riccardo Schicchi (anche quest’ultimo venuto a mancara anni fa, motivo per il quale non si potrà mai avere la difesa d’ufficio) abbia deciso di ingaggiare alla fine degli anni ’80 John Holmes (morto nel 1988).
Quest’ultimo era tra gli attori più appetibili dell’epoca, ma una volta diventato sieropositivo, il suo costo crollò. Non manca chi ritiene che Riccardo Schicchi fiutò l’occasione, facendolo poi lavorare anche con Moana Pozzi. Con tutte le conseguenze del caso. C’è però un gap di 6 anni tra i decessi dei diretti interessati, senza dimenticare che, ufficialmente, la diva sarebbe venuta a mancare per un tumore al fegato.
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