La scienza ha fatto gradi passi avanti nel tempo, ed i consigli utili di un tempo erano spesso cose oggi improponibili. Popular Science, mensile di divulgazione scientifica, nel numero di Novembre del 1951 invitava a bruciare di tanto in tanto batterie al litio nel camino per “tenere pulita la canna fumaria”.
Sì, Popular Science consigliava di bruciare le batterie nel camino per davvero (ma voi non dovete farlo)
Un vantaggio ridicolmente piccolo con un grave prezzo: sappiamo benissimo che gettare una batteria, anche esausta, in un fuoco acceso è un ottimo modo per causare un incendio, un’esplosione o entrambe le cose.
Ma all’epoca?
Il bizzarro e pericoloso consiglio faceva parte di una serie di consigli scientifici per le massaie dell’epoca, in un’epoca in cui sia la pubblicità che la divulgazione tendevano a trattare la donna in generale come nulla più che una massaia in età adulta a cui insegnare “scorciatoie” per la gestione della casa, o come una cacciatrice di mariti in gioventù.
I consigli per “tenere la casa ben pulita” erano quindi da intendersi ideale prosecuzione delle pubblicità del Listerine dei primi del ‘900, quando il colluttorio veniva descritto come l’unico mezzo per tenere a bada la pestilenziale alitosi della povera Edna consentendole di trovare marito e sfuggire ad un’esistenza da puzzolente zitella.
Nello stesso numero della testata si suggeriva di fondere assieme pezzetti di carta paraffinata col calore del ferro da stiro, oggetto ormai ubiquitario in ogni casa, riciclare tappetini antiscivolo da lavello per altri scopi antiscivolo (come nel cucito) e usare pastelli a cera e lucido da scarpe per “dipingere” parquet e mobilia usurati.
Ma anche bollire i vecchi tappi di sughero e dare fuoco alle batterie in formato torcia (tipo D) per pulire i camini e svagarsi con divertenti quanto pericolosi giochi di luce.
In realtà dubitiamo che la modica quantità di litio contenuta in una batteria possa “pulire i camini”, e semplicemente il rischio di inalare i divertenti fumi tossici era molto sottovalutato.
Infatti solo dieci anni dopo la stessa rivista smentì il suo bizzarro assunto
Dichiarando che, ovviamente, si trattava di un vecchio trucco usato in passato che si diceva servisse ma che già nel 1960 era stato reso obsoleto e pericoloso dalle batterie odierne, sigillate.
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