“Si fa eleggere in Europa e non viene mai: Calenda record di assenze”: Carlo Calenda smentisce le accuse
Siamo già in campagna elettorale accesa, e Roma è territorio di conquista ben caldo sin dai tempi di Romolo e Remo. Carlo Calenda non ha ancora formalizzato la sua presenza, e già gli tocca difendersi da accuse come “Si fa eleggere in Europa e non viene mai: Calenda record di assenze”.
Abbiamo visto in questi giorni un meme, a firma pentastellata, che vede proprio Calenda accusato di assenteismo
La didascalia accusa Calenda di assenteismo, definendolo “uomo del non fare” e chiede “con che faccia ora si candidi a sindaco di Roma”.
La risposta è rapida e facilmente verificabile: con la faccia di qualcuno che pur avendo un partito (minore, ma pur sempre attivo) da gestire riesce a garantire la partecipazione al 90.40% dei voti totali, avendo partecipato a 3.259 votazioni dall’inizio del suo mandato.
Per completismo, possiamo dire seguendo le indicazioni del suo stesso partito, i SocialDemocratici Europei, il 96,67% delle volte, quindi consentendosi quel genere di libertà che fa la differenza tra un cosciente deputato e qualcuno che ha delegato la sua coscienza al partito.
Le fonti? Ovviamente i dati collazionati da VoteWatch, che sicuramente non potremo accusare di collusioni con questo o quel partito. Anche perché, sinceramente, ritenere che Azione, col 3% di voti in Italia possa influenzare i verificatori indipendenti del dato Europeo trascenderebbe il complottismo per rasentare il grottesco andante.
Dati alla mano, Calenda ha potuto dedicarsi quindi alle smentite.
“Si fa eleggere in Europa e non viene mai: Calenda record di assenze”: Carlo Calenda smentisce le accuse
Con un graffiante sarcasmo Carlo Calenda ha quindi taggato coloro percepiti come i suoi accusatori, tra cui il Fatto Quotidiano
Mi sono scordato di mettere in cc gli amici de @fattoquotidiano che oggi mi hanno dedicato il solito amorevole ritratto all’insegna del famoso “siamo corretti, indipendenti, oggettivi” di @a_padellaro https://t.co/JIDYpByi3f
— Carlo Calenda (@CarloCalenda) October 16, 2020
Risposto a chi chiedeva come intendesse procedere
Non querelo i giornali. Neanche quelli di partito. E siccome sono generoso includo nella definizione il Fatto. https://t.co/EwYr5oLR2e
— Carlo Calenda (@CarloCalenda) October 16, 2020
E raccolto la solidarietà di chi ha verificato il dato parziale dell’anno in corso, ben superiore al dato collettivo della legislatura ma comunque corposo in ambo i casi
Questo è il ranking riguardante il 2020. Visto che insistono con questa storia. pic.twitter.com/E5fRB6Xd6I
— Luigi Portaluppi (@portaluppiluigi) October 16, 2020
E il dato complessivo del citato VoteWatch da noi posto ad analisi centrale dell’affermazione
E io sul totale vedo questo per Calenda.
Vabbe, pure se fosse ultimo per presenze, con queste percentuali, e considerando che deve anche promuovere Azione, sono numeri più che buoni pic.twitter.com/9836RLtAdg— Zaq (@Zaqq__) October 16, 2020
Nonché numerose attestazioni di solidarietà che, con un po’ di astuzia politica, potrebbero diventare humus fertile per la campagna elettorale ventura.
Campagna di cui non ci interessa assolutamente una beata [redacted].
La nostra analisi si conclude asseverando la smentita di Calenda, e tanto ci basta.
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