Corollario ad un post che ci è stato chiesto di esaminare ieri, ci è stato chiesto di confermare se è possibile riciclare le pale eoliche. Non è semplice, come non è semplice la via del riciclo, ma lo è e sovente viene fatto.
Ci sono ad esempio una serie di impianti per il riciclo annunciati e in pianificazione da Continuum, ditta danese ed esiste un intero mercato del riciclo e e del riuso della componentistica.
Si chiama economia circolare.
È il meccanismo per cui riutilizzare è superiore al riciclare, riciclare superiore allo smaltire e smaltire in sicurezza è senz’altro superiore al non smaltire.
L’85% di una pala eolica è già completamente riciclabile senza sforzo: parliamo di ingranaggi, cavi elettrici, acciaio ed elettronica. Sappiamo che sono tutti materiali riciclabili: il rame diventa nuovo rame, l’acciaio recuperato, l’elettronica smantellata e vengono recuperati materiali nobili e circuiti, gli ingranaggi rifusi per recuperare plastiche e metalli… l’85% di una turbina eolica raggiunge facilmente nuova vita.
Il 15% sono le pale: le quali hanno una vita media di 25 anni.
Vale a dire che le pale che adesso vediamo nei post dei “no eolico” destinate ad essere gettate via provengono da turbine eoliche di ormai generazioni fa, e sono un numero negligibile rispetto ai rifiuti di sola plastica in generale, almeno dieci volte di meno.
Eppure non leggiamo gli stessi post relativamente, ad esempio, a cellulari, console da videogames, computer e oggettistica, sovente con una vita media di molto inferiore.
Venticinque anni fa non si costruiva con l’intento di riciclare, ma adesso sì. Ciò nonostante, le turbine di vecchia generazione possono diventare materiale fonoassorbente, capitalizzando sulla loro natura di fibre di vetro e resina e materiali cementizi.
Il destino più comune oltre allo smaltimento è il riciclo: di una turbina dismessa si conservano le pale, si valuta il loro stato ed esse vengono riutilizzate in nuove turbine, nello stesso paese o all’estero (il 30% delle pale eoliche ad Agosto 2024 finiva in Ucraina, aiutando nella ricostruzione, e il 50% ripulite e riutilizzate nei loro paesi di provenienza) col 20% smaltito e progetti in corso per aumentare la riciclabilità delle turbine e creare una generazione agevolmente riciclabile.
Tra Continuum ed Enel si avvicina l’obiettivo di riciclare 36mila tonnellate di materiale l’anno, e la ricerca si spinge a studiare la riciclabilità degli esemplari più datati.
Della pala, sostanzialmente, non si butta (quasi) mai niente.
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