Sfuggono cose a Mario Adinolfi su rapporto AIFA e reazioni avverse: “Fiero di non essere vaccinato”
Continua a far discutere il rapporto AIFA sul vaccino Covid e le sue reazioni avverse, come abbiamo avuto modo di osservare in queste ore attraverso una discutibile uscita di Mario Adinolfi sui social. Nonostante su queste pagine sia stato dedicato già un primo approfondimento per la questione, in virtù del fatto che tanti NoVax hanno male interpretato lo studio ufficializzato in questi giorni, ci sono evidentemente altri aspetti che dobbiamo considerare per coloro che seguono da vicino la storia.
Cosa dice Mario Adinolfi su rapporto AIFA e reazioni avverse
Tutto nasce da un tweet di Mario Adinolfi, che ha deciso di esporsi pubblicamente a proposito del rapporto AIFA e sulle reazioni avverse al vaccino. Le sue parole sono nette e chiare, difendendo la propria decisione (legittima, ci mancherebbe) di non procedere con la somministrazione. Come si nota dal post originale, questo discusso personaggio politico afferma che ogni 1.000 inoculazioni, 1 va storta e crea malessere, aggiungendo che il 17.8% delle reazioni avverse siano gravi.
In chiusura, Mario Adinolfi fa sapere a tutti di essere fiero di non essersi vaccinato. Come accennato, si tratta di una sua libera scelta sulla quale nessuno ha diritto di mettere bocca. Tuttavia, su alcuni concetti espressi a proposito del rapporto AIFA ci sono degli elementi da aggiungere. Basta analizzarlo più da vicino, tramite il link ufficiale, arrivando velocemente a pagina 11. Lì, infatti, troveremo importanti chiarimenti a proposito del concetto di “reazione avversa grave”, essendo questo il tema centrale dell’analisi:
“La maggior parte delle segnalazioni gravi sono classificate come “altra condizione clinicamente rilevante”, ovvero hanno allertato il soggetto e/o il segnalatore senza determinare un intervento specifico in ambiente ospedaliero”.
Basta questo concetto per inquadrare meglio il rapporto AIFA preso in esame da Mario Adinolfi, contestualizzando il discorso delle reazioni avverse al vaccino. Dunque, non è vero che il 17% delle segnalazioni riguardi solo persone che hanno avuto gravi conseguenze.
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