Editoriale

Sequestro delle sale e-Sport: sala giochi o semplice intrattenimento?

Sta circolando in queste ore la notizia del sequestro delle sale e-Sport: come al solito, la notizia e l’ondata di indignazione parte dai social.

Un Tik Tok dove un esercente di sala eSport annuncia un esposto da parte di un esercente di Sala Giochi sul tema. Il tema è esattamente quello indicato nel titolo: una sala e-Sport è una Sala Giochi?

La mente corre alla storia delle sale giochi Americane dal 1800 ad oggi: in quegli anni era severamente vietato il “payout”, ma non il gioco in se stesso.

Tecnicamente quindi luna park, bar ed esercizi commerciali potevano spingere gli avventori a giocare con macchinette, ma il gioco diventava “d’azzardo” solo quando c’era una posta in palio.

Da cui il proverbio inglese per “Peccato, c’eri quasi!”, ovvero “close, but no cigar” (“Ci sei vicino, ma niente sigaro”). Le macchinette “proto-arcade” potevano infatti darti un sigaro, un bigliettino da scambiare per un cicchetto al bar o un premio di piccola entità, ma non soldi.

L’oggetto dell’esposto che ha causato un allarme sequestro delle sale e-Sport, e secondo la stampa anche i primi sigilli è lo stesso, con “l’aggravante” che il confine non è più così netto. Non è “il payout”, il pagamento a fare la Sala Giochi, ma tutta una serie di adempimenti che spesso richiedono assistenza legale qualificata per la definizione e oneri di varia natura.

Cosa, questa, indicata nell’esposto che ha dato origine alla controversia.

Entri sostanzialmente in una sala giochi. Non necessariamente una con giochi di azzardo collegati. Una sala giochi come siamo abituati: giochi con gettoniere e tutto. Compri i tuoi gettoni, ti metti davanti alla macchinetta, giochi. Talora le macchinette renderanno altri premi, talora altri gettoni, talora niente.

Entri in una sala eSport, e non ci sono gettoniere. Paghi però una tariffa, che è tecnicamente per il nolo del computer.

Non è la stessa cosa? È la stessa cosa? Non siamo qualificati per dirlo. Siamo qualificati per auspicare che chi qualificato è ce lo dica. Per molte ragioni.

Gli eSport, materia per la quale nutriamo ogni simpatia e interesse considerandola uno sport come gli altri, nel quale l’Italia vanta anche dei successi richiedono infatti equipaggiamento. Hai bisogno di un PC o una console: le sale e-Sport ti mettono a disposizione esattamente questo. Un PC Gaming, quindi abbastanza veloce e perfomante, una postazione comoda.

Per alcuni, come gli esercenti di sala giochi, la differenza tra un “cabinato” col suo bravo sedile, la gettoniera, giochi precaricati e del personale addetto a darti i gettoni e distribuire eventuali premi è troppo piccola rispetto ad una sala e-Sport per giustificare una differenza di trattamento. Differenza che è anche legislativa e adempimenti richiesti al gestore, a prescindere anche dal payout.

Secondo l’esposto anche in una sala eSport entri, paghi, ti siedi ad una postazione, giochi e vai via.

Secondo le sale eSport ovviamente non è così: le apparecchiature sono AEE Dual Use. Ovvero gli stessi strumenti elettronici che un “gamer” avrebbe a casa sua, messi a disposizione.

Non si tratterebbe di “sala gioco” ma una sorta di palestra online nella quale l’avventore può prendere a nolo gli strumenti che userebbe a casa.

Come un calciatore può andare al campetto sportivo e trovare palloni da calcio e scarpini in affitto, come uno sciatore può trovare una piccola baita con sci, scarponi e strumenti a nolo. Come un pesista può avere pesi e panche a casa e trovarne quasi uguali in palestra.

È un problema? Ovviamente sì. Spetta a noi di bufale.net risolverlo? Ovviamente no.

Ma con la diffusione degli eSport, è bene che qualcuno affronti questo problema, decidendo una volta per tutte come qualificare una sala eSport, come disciplinare una sala eSport e, possibilmente, tracciare quella linea di confine tra sala eSport e sala giochi che, mancando, genera inevitabile confusione.

Anche perché come abbiamo visto, gli eSport sono una preziosa risorsa nella quale l’Italia può farsi strada nel successo sportivo internazionale.

Evitando il sequestro delle sale eSport sciogliendo ogni dubbio di natura tecnica e legale ci consentirà di forgiare una nuova generazione di sportivi.

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