Si fa fatica a comprendere le reali ragioni per le quali Vittorio Feltri ce l’abbia tanto con il Sud Italia. Eppure le cose stanno così, indiscutibilmente, ed il Direttore di Libero Quotidiano non perde occasione per ribadire quello che appare più come un preconcetto generico, invece di una libera opinione. Dopo averne dette di ogni tipo tipo a Saviano e ad altri detrattori di Salvini, come avrete notato dal nostro articolo di poche settimane fa, oggi 29 agosto tocca analizzare un’altra copertina che sta facendo tanto discutere. E forte l’obiettivo del giornalista è proprio questo.
La prima pagina, per completezza d’informazione, la potete consultare all’interno dell’edicola digitale di Libero Quotidiano. Feltri esordisce affermando che ormai comandi il Sud, con toni palesemente dispregiativi, in quanto a suo dire le cariche politiche più importanti in questo momento storico particolare siano ricoperte proprio da persone provenienti dal Mezzogiorno. Ovviamente, senza fare riferimento a fasi in cui la situazione era diametralmente opposta. Il tutto senza far capire cosa possa comportare dal punto di vista del giornalista una situazione di questo tipo.
La vera e propria polemica, tuttavia, si viene a creare con l’editoriale dello stesso Feltri presente nella colonna a sinistra e disponibile da questa mattina anche online. Il titolo dice tutto: “Ecco i terroni che ho amato e stimato“. Al di là dell’utilizzo di un termine che da sempre ha accezione negativa verso i meridionali, il suo appare quasi come un ragionamento discriminatorio, menzionando appena quattro personaggi (Paolo Isotta, Ettore Botti, Salvatore Scarpino e Gaetano Afeltra). Quasi delle eccezioni.
Insomma, un attacco che mescola sottigliezze a termini evitabili, come appunto “terroni”. Poi sulle sue intenzioni comunicative si potrebbe discutere per ora. Di sicuro abbiamo una copertina autentica per Libero Quotidiano oggi 29 agosto, in riferimento all’ennesimo attacco di Vittorio Feltri al Sud, come avrete constatato coi nostri link.
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