Se avete creduto all’IVA al 50% al Twiga ho una brutta notizia per voi
Meme asceso, lo abbiamo detto più volte. Qualcuno fa uno scherzone, qualcun altro ci casca, quel qualcuno vuole crederci così tanto, con una intensità da far impallidire il Fox Mulder di X-Files e il suo “Io voglio crederci” da trasformare una battuta in una fake
Succede così che una bella mattina l’account Rostokkio, definitosi l’amico del Minollo, racconto cazzate su @Labbufala e nel Web, ma anche a mia moglie pubblica un falso scontrino del Twiga.
E lo scherzo gli riesce meglio di quanto avrebbe mai osato pensare.
Se avete creduto all’IVA al 50% al Twiga ho una brutta notizia per voi
Lo scontrino tarocco va in trend verticale su X (ex Twitter) con tanto di commenti variamente “indinniati” (ovvero l’indignazione rabbiosa e insensata del “vero popolo della Rete sui social).
Trend che ignora come lo scontrino abbia la data americana (dato evidenziato dal nostro amico burlone nel tentativo di far capire lo scherzo) tipico di un programma di generazione al computer e l’IVA al 50%.
Cosa dice di tutti voi che ci siete cascati?
Concediamo l’attenuante del fatto che la burla sia liberamente tratta dal caso social della settimana scorsa, ovvero il “piattino condivisione” pagato a parte: resta il fatto che se ci siete cascati siete diventati compulsivi forcaioli alla ricerca del fenomeno social per cui indignarvi, dipendenti dell’adrenalina da castigatore virtuale.
Sedentari Capitan Ventosa da divano, avete bisogno del lusso da castigare, del potente da asfaltare, umiliare e distruggere a colpi di “Vergogna condividi!”
Forse la pagina “Uomo morde cane” ha pienamente ragione: il giustizialismo da tastiera vi ha resi così ebbri del voler apparire come giustizieri e fustigatori del male da diventare peggiori di ogni male, reale o presunto, che vorreste combattere.
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