Pare siano state individuate ben 11 app Android contenenti un malware Android particolarmente insidioso. Una questione che non può attirare l’attenzione di tutti gli utenti, compresi quelli italiani, visto che siamo al cospetto di una minaccia assai differente rispetto a quella che abbiamo preso in esame ad inizio 2022, con il solito video fake distribuito tramite Facebook Messenger. Cerchiamo di analizzare più da vicino il problema, risalendo in primis al nome delle applicazioni coinvolte.
La questione è delicata, perché come riportato da Forbes, le 11 app Android con codice malevolo hanno un grosso seguito. A quanto pare, infatti, si contano non meno di 5 milioni di download per ciascuna applicazione segnalata dagli autori di questa importante ricerca. Senza troppi giri di parole, concentriamoci in prima istanza sull’elenco in questione, essendo per forza di cose il dettaglio più importante ed interessante per i nostri lettori:
Speed Camera Radar
Al-Moazin Lite (Prayer Times)
WiFi Mouse(remote control PC)
QR & Barcode Scanner
Qibla Compass – Ramadan 2022
Simple weather & clock widget
Handcent Next SMS-Text w/ MMS
Smart Kit 360
Al Quran Mp3 – 50 Reciters & Translation Audio
Full Quran MP3 – 50+ Languages & Translation Audio
Audiosdroid Audio Studio DAW
Qualche dettaglio extra sulle 11 app Android, condannate temporaneamente ad ospitare il malware che mette in discussione la nostra sicurezza, ci arriva direttamente dallo staff di Census. Ovviamente, coloro che hanno realizzato le suddette applicazioni sono solo vittime di questa situazione, ma Google ha dovuto immediatamente estrometterle dal Play Store. Sperando che la situazione rientri nel più breve tempo possibile.
Il malware in questione, sfruttato tramite le app Android, non inonda i nostri smartphone di pubblicità, spesso riprodotte di nascosto, al contrario di quanto avviene spesso e volentieri in questi casi. Si parla semplicemente di un produttore, Measurement Systems, che in questi giorni viene accusato di aver sfruttato un SDK di terze parti con il chiaro intento di raccogliere i dati sensibili degli utenti, senza che da loro fosse giunta alcuna autorizzazione. Si attendono ulteriori sviluppi in merito nei prossimi giorni.
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