Uno dei temi più dibattuti del complottismo (inteso come fenomeno) è l’esistenza delle scie chimiche, nelle loro intenzioni autentici aerosol di sostanze perlopiù sconosciute, sparse ad alta quota per motivi perlopiù sconosciuti allo scopo di ottenere obiettivi perlopiù sconosciuti.
Talora attribuite a presunti “accordi segreti tra Bush e Berlusconi”. Accordi che nei vari testi diffusi al riguardo su internet sono sempre menzionati, ma mai evidenziati. Talora, seguiti da richieste di mettere “Mi piace” a questa o quella pagina collegata.
Scavando bene su Internet si trovano tracce di qualcosa di del tutto diverso, ovvero papers relativi a studi sul clima. Lungi dalle intenzioni dello scrivente banalizzare una materia complessa come la meteorologia in poche parole, ma basti rilevare che è allo studio da decenni il tentativo di prevedere perturbazioni e fenomeni atmosferici, ed ottenerne un PICCOLA, BENEFICIALE controllo.
Il famoso documento “Teller” sin dall’abstract riporta una diversa natura. Ovvero l’ipotesi di “rallentare l’effetto serra riducendo la produzione energetica”.
Lungi quindi dallo spargere veleni nel nostro ambiente, quel documento parla della loro “riduzione” negli anni ’60, quando eravamo lontani dalle automobili elettriche e dai filtri industriali antiparticolato moderni (non si poteva fare altro).
“Se vuoi inquinare meno”, dice sostanzialmente lo studio “Devi produrre meno”. Per produrre meno, devi pianificare una riduzione della produzione che non ti distrugga l’economia, aggiungendo inoltre uno studio di alcuni fenomeni naturali in cui alcuni elementi hanno interferito con la radiazione solare (eruzioni vulcaniche e simili) chiedendosi se potessero essere usati in modo beneficiale.
La risposta, evidentemente, non è pervenuta. Non tutte le ricerche scientifiche arrivano a buon fine. Molte diventano l’equivalente scientifico di “aborti naturali”. Al livello tecnologico attuale non riusciamo neppure a garantire il successo dell’inseminazione e della rottura delle nubi da pioggia, che coloro che sono stati studenti negli anni ’70 ed ’80 ricorderanno essere tra i sogni proibiti dell’umanità, prospettate come “La possibilità di ottenere coltivazioni in climi ostili”.
Tale testo, meramente utopistico, è stato poi usato per reinterpretare ogni futura ricerca sui cambiamenti climatici. Si parte sostanzialmente da un grave difetto di correlazione: “Se qualcuno ha ipotizzato che POTREBBERO esistere modi per modificare il clima, allora tali metodi DEVONO esistere e ce li tengono nascosti”.
Mi preme ricordarvi che negli anni ’50 l’umanità ipotizzava che avremmo avuto macchine volanti, robot servizievoli e computer potentissimi e facilissimi da usare, ma oggi, nel 2014, le nostre macchine sono ancora piantate al suolo, la robotica per uso domestico ha prodotto solo graziosi, ma inutili, gingilli e la curva di apprendimento necessaria per imparare ad usare un PC è ancora ostica per molta popolazione. Non è quindi affatto detto che ogni dibattito sul clima sia una “segreta riunione di apprendisti stregoni”. Il tema resta comunque aperto: chi ha prove, ne porti.
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