Sartori denuncia il traffico in tilt di Bologna, ma era contromano nella corsia dei bus: sembra la versione reale della famosa barzelletta dell’uomo che corre contromano in autostrada, ma non lo è.
Per i pochi privi di senso dell’umorismo ricorderemo la battuta brevemente: un uomo torna a casa in autostrada, e la moglie allarmata gli telefona dicendogli di stare attento ad un indisciplinato automobilista che corre contromano. “Uno solo?”, risponde il marito “Sappi che qui ne ho contati almeno cinquanta!”.
La storia nella vita reale comincia circa tre giorni fa, quando il 21 settembre il leader delle Sardine e candidato politico del PD pubblica un video per mostrare il traffico caotico della città.
E lo pubblica percorrendo in motorino la corsia degli autobus, peraltro contromano.
Il video, ora rimosso, era stato accolto da contestazioni e momenti di ilarità, riportate dai giornali che hanno salvato i commenti rimossi col video.
Tra cui il commento salace e decisamente vitriolico dello chef Vincenzo Vottero, presidente dei ristoratori bolognesi di Ascom-Confcommercio.
“Se fai un video dove stai viaggiando contromano, in regime di divieto di sorpasso, riprendendo col telefonino, quindi guida pericolosa perché non hai tutte e due le mani sul manubrio come previsto dal codice della strada, al di là delle numerose violazioni, al di là che dovevi come un asceta essere in ritiro all’eremo di Ronzano, da futuro amministratore della città – ha scritto Vottero – non stai dando un buon esempio e non stai facendo bella figura”.
Ma la storia continua.
Il video è stato rimosso, ma è stato sostituito da un nuovo appello.
Questa volta, girato nel giusto senso di marcia in Via Saragozza, ed una nuova teoria. Teoria che collega gli ingorghi urbani alla presenza di DAZN.
Questa è via Saragozza alle 18 di un martedì sera. Coda continua da Porta Saragozza, macchine incolonnate da mezz’ora e residenti (ancora una volta) attoniti. Questo è quello che succede quando il calendario delle partite lo decide un’emittente televisiva privata come DAZN, che guarda ai suoi interessi e non considera che spesso gli stadi in Italia sono situati in quartieri centrali e residenziali. Questo è quello che succede quando, nel 2021, nessuno ha mai affrontato seriamente la gestione dello spazio pubblico e della vivibilità urbana.
Francesca Galici, giornalista de Il Giornale, si unisce a noi nel tentativo di trovare una correlazione tra i due fenomeni: anche se DAZN cessasse per sempre di trasmettere le partite, gli sport continuerebbero ad esistere ed anche se non fossero trasmessi da DAZN il problema della viabilità non scomparirebbe.
Ma così è andata.
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