Un mito durissimo a morire si è traslato nell’era COVID: la leggenda metropolitana per cui la vitamina C cura il raffreddore. Leggenda evoluta in era COVID in improbabili “terapie fai da te” basate sull’assunzione massiccia di integratori o altre fonti di vitamina C.
Bufala che esaminammo a suo tempo, e deriva da una leggenda metropolitana durissima a morire e latrice di più problemi che benefici.
Il mito della Vitamina C che cura il raffreddore nasce da Linus Pauling, chimico e premio Nobel per la Pace che, contattato dal biochimico Irwin Stone, ricevette il consiglio di assumere almeno 3000 mg al giorno di Vitamina C per migliorare la sua salute e vivere a lungo.
Il consiglio di Stone era basato su teorie scientifiche enormemente superate e inesatte. Stone riteneva infatti che lo scorbuto fosse causato non dall’assenza della vitamina C (cosa corretta), ma da una sorta di “difetto genetico del genere umano” che col tempo aveva perso la capacità di assorbire la vitamina C necessitandone grandi dosi.
Stone non riuscì a pubblicare le sue teorie, ma Pauling sì, assieme ad una ricca aneddotica per cui l’assunzione massiccia di vitamina C gli aveva dato salute e vigore e “fatto sparire i suoi tremendi raffreddori”.
Quest’ultima parte fece breccia nell’opinione pubblica, dando origine alla leggenda della vitamina C come cura per il raffreddore.
La vitamina C è comunque un elemento benefico della dieta, in un fabbisogno dipendente dallo stile di vita e dall’alimentazione, ma circa dai 60 ai 75mg al giorno.
La vitamina C è necessaria per mantenere un sistema immunitario sano, il che giustifica perché una dieta bilanciata con alimenti freschi e molta frutta e verdura aiuti a mantenersi riposati e in salute e l’assenza della vitamina C provochi lo scorbuto e indebolisca il fisico.
Ma non ci sono evidenze scientifiche che la stessa possa curare o prevenire il raffreddore: al massimo si è riconosciuta una moderata efficacia nell’accorciare la durata di sintomi influenzali.
Il che non comporta che possiate tempestarvi di vitamina C per guarire da raffreddori, influenze e COVID, anzi.
Il National Institute of Health (USA) consiglia di non assumerne più di 2000 mg/die, mentre il Ministero della Salute Italiana regolamenta la dose massima per integratori a 1000mg al giorno: il motivo è che l’abuso della vitamina C può provocare diarrea, crampi allo stomaco e nausea.
Nonché gastriti e vampate di calore.
Quindi dovreste costantemente assumere la vitamina C necessaria al vostro fabbisogno, chiedendo consigli ad un medico, senza improvvisare terapie fai da te e “bombe vitaminiche” superando le dosi consigliate.
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