Editoriale

Sapete quanto si guadagna col fact checking?

Zero, ovvero

Abbiamo soddisfatto la vostra curiosità, potremmo chiudere anche qui. Ma vedete, non è che siete i primi a chiedere, o darci consigli per migliorare il nostro business plan.

Non metto in dubbio che in alcuni di voi ci sia della buona fede. Certo, in altri ci sono palate di arroganza se non peggio, ma qui c’è Shadow, uno di quelli che si smazza la vostra corrispondenza leggendo cose che segnalazioni non sono.

Certo, le segnalazioni arrivano, e sono molto apprezzate. Meno apprezzate sono le letterine riguardanti la nostra presunta gestione economica, che possono riassumersi in:

  1. Volete venderci la vostra pagina? Vi daremo cifre a cinque zeri
  2. “Amico mio, senti a me! Non parlare male del Politico X. Arruffianatelo, fattelo amico! Non fare tutti tutti gli articoli, buttagli un osso così quello si ricorda di te ed escono i soldi buoni!”
  3. “Ahahahah, che sfigato! I siti di bufale sì che si fanno i soldi buoni, fanno migliaia di condivisioni e sono furbi loro!”
  4. Avete mai pensato ad un argomento diverso? Le bufale non vendono poi così tanto…
  5. Quanto si guadagna con le bufale? Se mi assumete quanti soldi escono? Fate tanti soldi che vi occupate delle bufale?

E tutte queste domande o consigli hanno la stessa risposta.

Non guadagnamo assolutamente niente con Bufale.net. Inutile chiederlo. Non siamo neanche disposti a fare marchette per buscarci qualche spicciolo, abbiamo previsto dal momento in cui abbiamo creato questa pagina che non ci avremmo guadagnato niente, non lo facciamo per i soldi.

Il modello economico del Fact Checking equivale al suicidio

Anche qui un’immagine vale più di mille parole.

Riassunto del Fact Checking dal punto di vista economico

Esiste uno show televisivo assai famoso, il Doctor Who, dove il protagonista è il Dottore, un alieno in grado di viaggiare nello spazio e nel tempo, sopravvivendo alla morte fisica. Una delle motivazioni del suo viaggio lontano da casa è scoprire la natura del Bene e del Male.

Continua infatti a stupirlo, nonostante i secoli di età che gravano sulle sue spalle, il fatto che il Bene richieda abnegazione e sacrificio, impegno costante e sia un obiettivo faticoso e precario. Secondo logica, il Male dovrebbe trionfare. Il Male è facile, non richiede disciplina, non richiede autocontrollo, non richiede altro se non un atto di prevaricazione per volta.

Così si sfoga con Bill Potts, umana e compagna di viaggio, che lo rassicura dicendo

hai mai pensato che forse c’è solo un uomo? Un uomo che va in giro a mettere a posto ogni cosa

Il Dottore è un po’ perplesso, e dichiara che se fosse così sarebbe una favola, una meravigliosa favola. Ma a quel punto Bill lo abbraccia sorridendo: spendendo centinaia di anni viaggiando nell’Universo per cercare di capire il Bene ed il Male, e fermandosi ogni volta che incontrava l’ingiustizia per cercare di salvare i bisognosi, il Dottore era diventato a sua insaputa uno dell’invisibile legione di “uomini buoni” che fanno in modo che il Bene sopravvive al Male.

E lo fa, si badi, senza ricompensa, senza alcuna gratificazione. I nemici del Dottore, in secoli di vita e decenni di trasmissione televisiva sono ormai un numero ingente. Dopo secoli di viaggio non ha ancora capito come faccia il Bene a vincere: non riesce neppure ad immaginare se stesso come una persona virtuosa.

Non sa neppure se il Bene che si ferma a fare sopravviverà alla sua opera oppure trenta secondi dopo aver aiutato qualcuno in difficoltà i Dalek (suoi acerrimi nemici, il Male assoluto nella galassia, una razza volutamente deprivata di pietà e giustizia) arriveranno per disintegrarlo. Lui/lei (può infatti mutare il suo corpo per ingannare la morte) lo fa lo stesso, perché, semplicemente, non può astenersi dal farlo.

E così funziona anche per noi.

Il Fact Checking è volontariato

Se avete intenzione di entrare nel business del Fact Checking per far soldi facili, vi diamo una brutta notizia.

Fate prima a darvi al gioco d’azzardo o trovarvi un hobby bello costoso. Guadagnerete molti più soldi spendendo i vostri averi in beni a caso, perché il Fact Checking è, per definizione, una forma di volontariato.

Un servizio sociale non retribuito e non riconosciuto che uomini e donne stanchi di vedere la Rete ridotta ad un postribolo di menzogne e cattiverie fanno ogni giorno.

Magari lì fuori c’è gente che trova l’atto di far piangere Greta Thunberg il momento più alto della loro becera vita di infelici.

C’è gente convinta che pur di leccare per bene, o sperare di farlo, le terga al politico di turno sperando di ottenere il qualcosina in cambio ormai tipico dell’Italiano medio, è pronta a diffondere le bufale più abominevoli su chiunque.

C’è gente che crea interi imperi di bufale e disinformazione, che poggiano come un sistema di Multilevel Marketing sulla cattiveria gratuita di chi nelle bufale vede solo una valida alternativa al guardarsi allo specchio e piangere amaramente per il fallimento esistenziale che la sua stessa cattiveria ha creato.

Ed esistono persone buone che vanno in giro a sistemare le cose.

Stiamo forse dicendo di essere buoni? No, noi non siamo buoni. Non siamo il buon Pastore, ma ci stiamo provando amici, ci stiamo davvero provando…

E a volte ci riusciamo. A volte qualcuno ci ringrazia, a volte una scuola ci invita.

A volte abbiamo la segreta speranza che le cose andranno meglio. Qualcuno ci ringrazia, riusciamo a fermare uno delle decine di linciaggi Social che ormai vanno di moda, riusciamo ad aiutare iniziative onorevoli.

A volte le cose vanno decisamente male, e ci arrivano minaccioni e smargiassate di ogni genere, dobbiamo distrarre tempo e risorse dai nostri affetti per giostrare vita e Fact Checking e veniamo accusati di ogni cosa se anche osiamo chiedere un supporto.

Ma tanto se volete i soldi li potete fare!

E se facessimo soldi smettendo di fare Fact Checking come dovremmo, cosa avremmo guadagnato?

Forse chiedereste ad un soccorritore volontario di soccorrere solo ricchi facoltosi in modo da ricevere ricche mance?

Chiedereste per caso ad un volontario di decidere di aiutare solo chi ha le risorse e gli agganci per rimunerarlo?

No, non si fa così. Non funziona così.

Il cellulare dell’Admin Claudio, oggi

Giusto oggi, il cellulare acquistato (peraltro usato, proprio per non gravare sulle donazioni dei nostri amati lettori) per gestire le segnalazioni WhatsApp, lo stesso dove gente poco educata anziché segnalazioni manda foto di membri virili, smargiassate e minacce ha deciso di suicidarsi, smettendo di funzionare.

Naturalmente al buon Claudio, padrone di casa, toccherà sostituirlo a sue spese, come di tasca sua rimette ogni giorno tutte le spese non coperte dalle donazioni delle brave persone che ci sostengono ogni giorno in quella che ormai è una fatica di Sisifo resa più difficile da cattivisti a tempo pieno seduti sugli spalti a lanciarci spazzatura e insulti.

Se volessimo riconvertire Bufale.net in qualcosa per fare il soldi lo faremmo.

Ma a quel punto, semplicemente, cesseremmo di essere Bufale.

Il Bene non può comportarsi come il Male. Non solo non vuole, non può

Non è che non sa. Non vuole, ed anche se volesse non può, offerta da Fantomax, ed. Coconino Press, Catacchio-Bernardi

Ma fare del vostro portale un lavoro?

Abbiamo rinunciato a tanto per la libertà assoluta di poter agire senza limiti temporali e spaziali.

Se fossimo i debunker di qualcuno, saremmo debunker a metà.

Bufale non partecipa e non ha mai partecipato a bandi. Bufale non partecipa ad iniziative per movente oneroso. Bufale non accetta richiesta di compravendita, link sharing a pagamento, articoli su commissione.

Di nessuno.

Se il nostro volontariato diventasse un lavoro, avremmo dei capi. Se avessimo dei capi, non saremmo più veramente indipendenti.

Se non fossimo indipendenti saremmo forse più ricchi, ma chiuderemmo i battenti ancora prima di raggiungere il nostro obiettivo, perché non saremmo più liberi di farlo.

“Siete patetici! Siete dei falliti! Mio cuggino che fa le buffale con un sito di buffale muove milioni di milioni di likes, voi a stento un migliaio se va bene!”

Grazie. Al. Cavolo.

Tra noi e tuo cugino il Bufalaro c’è una enorme differenza.

Tuo cugino agisce per soldi, noi per passione.

Tutto in un sito di bufale è costruito per attirare i soldi.

Per il bufalaro medio l’indinniato vale meno di zero. È solo un paypig, un tossico dell’indinniazione che ha l’unico scopo di condivere e cliccare sui banner per avere la droga dell’odio facile che gli scorre nelle vene fino alla prossima crisi di astinenza.

Ogni articolo di bufale è un piccolo sgrammaticato capolavoro di tutto quello che il Leone da Tastiera vuole farsi sentire.

Un articolo di Fact Checking è invece tutto quello che il bufalaro medio.

Ricordate la storia di Pinocchio?

Pinocchio nel primo capitolo uccide il Grillo Parlante a colpi di martello (nel romanzo, naturalmente: nel film Disney, meno splatter, si limita a ricoprirlo di insulti, minacciarlo e urlargli addosso che non riuscirà mai nella missione di essere la sua coscienza) per poi dare tutti i suoi soldi al Gatto e la Volpe sperando di moltiplicarli sotto forma di un magico albero di monete.

Ovviamente tuo cuggino il bufalaro muove più soldi e like di noi: Pinocchio, il burattino di legno che cerca di diventare vero, per sua stessa natura è pronto anche a vendersi i vestiti e l’abeceddario comprato da Geppetto con grandi sacrifici pur di inseguire le fanfaluche del Gatto e della Volpe, ma per il Grillo Parlante ci sono solo martellate nel cranio.

E noi, nell’economia delle cose, siamo il Grillo Parlante.

L’abbiamo messo in conto, non chiedeteci di competere coi Bufalari sulla quantità: noi agiamo sulla qualità.

Non chiedeteci, anche in buona fede, di scendere al livello dei bufalari. Che si glorino di muovere più likes di noi: se voi avete letto l’articolo fino a questo punto, siete gli unici likes che ci importano. I migliori.

Ma voi così volete chiudere davvero!

Sì, noi vogliamo chiudere un giorno.

Un volontario in una zona di guerra tutte le mattine non prega che ci siano altri innocenti dilaniati dalle bombe per beccarsi qualche soldo. Un medico non prega che un’epidemia stermini centinaia di bambini per guadagnare curando i sopravvisuti.

Una persona buona che agisce per volontariato prega che l’emergenza finisca, che si possa festeggiare e tornare tutti a casa.

Ci sono paesi dove la guerra alle Bufale è stata dichiarata vinta.

Un giorno, che vorremmo vicino ma così non sembra purtroppo, tutti voi che ora state leggendo avrete tutti gli strumenti per fare fact checking in autonomia.

Quel giorno i siti dei bufalari saranno tutti demonetizzati, e quando anche loro, come noi, non guadagneranno più uno iota dalla pubblicità vedremo chi sparirà per primo.

Perché loro andranno avanti finché gli indinniati, i Cattivisti da Tastiera in astienza da odio, gli getteranno addosso soldi per dargli la droga dell’Odio Social.

Noi andremo avanti finché qualcuno avrà bisogno di noi, e non un momento dopo.

Sì, noi vogliamo chiudere, ma non lo faremo perché da un grande potere derivano grandi responsabilità, e il nostro talento è la nostra maledizione.

Talento che mettiamo al vostro servizio.

“Allora cosa possiamo fare? Come possiamo aiutarvi?”

Semplicemente, supportateci. Leggete i nostri articoli, imparate il nostro metodo, diffidate dalle Bufale.

Se ritenete, potete farci una modica donazione, ma al contrario dei bufalari noi non la chiederemo ossessivamente, né come ragione necessaria del nostro piccolo hobby.

Ringraziateci se vi va, ignorateci se preferite. Non sprecate il nostro tempo sempre inferiore a quello che vorremmo e il tempo dei nostri amati lettori con insulti e smargiassate.

Non chiedeteci di dividere la torta con voi: non abbiamo neppure gli Oreo.

Segnalateci le bufale, segnalate a Facebook le bufale dopo averle segnalate a noi, contattate gli amici di Odiare ti Costa per il resto.

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