San Francisco: raggiunta la decisione, sospeso l’uso di robot killer
San Francisco: raggiunta la decisione, sospeso l’uso di robot killer. Questo è il semplice follow-up di una notizia che avevamo dato solo una settimana fa.
Decisione questa ragionevole, ma non meno sorprendente della scioccante decisione iniziale.
San Francisco: raggiunta la decisione, sospeso l’uso di robot killer
Va ricordato che secondo il procedimento legislativo di San Francisco, ogni norma va approvata in due mandate dallo stesso soggetto, il Consiglio dei Supervisori.
Storicamente è raro che lo stesso soggetto che ha approvato una norma in prima battuta lo faccia in seconda. Un simile ripensamento in breve tempo non è atto naturale. Ma in questo caso lo è stato.
Parliamo infatti di una norma assai controversa che, come ampiamente descritto nel precedente articolo di cui questo è follow-up, consentiva alla polizia di usare droni di terra armati con esplosivo per uccidere bersagli armati e pericolosi.
La norma ha comunque le sue limitazioni: ad esempio la decisione andrebbe presa come ultima istanza e su ordine dell’ufficiale più alto in grado.
Il riferimento è a casi come quello di Micah Xavier Johnson a Boston, veterano del secondo conflitto Afgano che, come il cinematografico Rambo al termine del primo, aveva scatenato una campagna di vendetta contro la polizia e, accusato dell’omicidio di diversi agenti, è stato fermato con la morte da un robot sminatore ricoperto di esplosivo.
Cosa aspettarsi ora?
Il dibattito etico e morale sull’opportunità di usare uno strumento letale, potenzialmente cancellando ogni possibilità di dialettica e diplomazia, ha quindi interrotto il dibattito legislativo.
La norma dovrà essere riscritta, ricominciando quindi il processo legislativo o del tutto abbandonata.
Ponendo quindi una battuta di arresto che rischia di diventare definitiva alla saga del drone killer.
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