Non condividere

“Samara Challenge”, lo scherzo virale

Avrete visto anche voi gli effetti della “Samara Challenge”, incarnati in centinaia di presunti avvistamenti di Samara, il personaggio della saga di The Ring in quel di Napoli.

Avvistamenti di una figura vestita di bianco con lunghi capelli neri attribuita dalla volgata popolare ai motivi più inverosimili. Pazienti psichiatrici evasi da strutture inesistenti (rischiando, peraltro, di fomentare ulteriore odio per il disabile…), vedove che hanno subito gravi lutti e sono impazzite come in una commedia “alla Merola”… quando non improbabili rapitrici e/o assassine vestite con un caspita di costume di Halloween che nascondono coltelli, narcotici ed arsenali del crimine.

Ed in realtà, anche questa volta, è una turpe beffa che finirà malissimo se non smettete di condividere.

L’ennesimo scherzo virale, al pari della Kiki Challenge, della Tide Pods Challenge e delle altre “challenge”, le sfide virtuali che si fanno sulla rete per impressionare.

Nella Kiki Challenge, fenomeno delle scorse estati, ragazzini e ragazzine si facevano riprendere ballando in mezzo alla strada da un’auto nella carreggiata vicino rischiando incidenti stradali che spesso venivano mimati e recitati nelle “Challenge” per strappare un grottesco sorriso.

Nella Tide Pods Challenge ragazzini e non si mostravano intenti a mordere e spesso anche inghiottire capsule di detergente per lavapiatti come pericolosa prova di coraggio.

La Samara Challenge prevede invece sciamare per le sonnolenti strade di fine estate fingendo di essere il fantasma maledetto della saga filmografica The Ring agitando coltellacci finti mentre un complice ti riprende col cellulare per esibire le tue gesta e le divertite reazioni del pubblico alla Rete.

Il tutto per mendicare qualche click di più.

Click che come abbiamo visto costa caro.

E costa caro per una serie di ragioni: per la psicosi da questo generata, se non altro perché già si diffondono le voci delle “Samara Challenge” come persone pericolose e legate a storie turpi di violenza, e perché abbiamo già qualcuno nel Popolo della Rete che si dichiara pronto a passare alle vie di fatto per “punire” i partecipanti

Piovono i commenti su Facebook, improntati sulla pericolosità di questa nuova tendenza che si sta ormai diffondendo in tutta la provincia a Nord di Napoli. «Potrebbe causare un infarto a chi è più debole di cuore e non conosce questa follia»; «Ragazzini in scooter rischiano di fare incidenti per scappare o per farle video con telefonini», qualcuno ironico: «Samara tagliati i capelli e vatti a dormire», e infine non manca la cattiveria del web: «Troviamola e facciamole una mazziata».

Infatti, appena la notte prima, un’altra Samara è stata aggredita nel quartiere Salicelle ad Afragola. Per la ragazza ferite non gravi, ma la vicenda avrebbe potuto avere un altro epilogo se non fosse intervenuta in tempo la polizia. Sempre allo scoccare della mezzanotte, altre colleghe di Samara sono state avvistate a San Pietro a Patierno e a Scampia, tra le Vele, diversi residenti hanno seguito la sua passeggiata nel buio, per cercare di vedere dove si stesse recando.

Nel giro di pochi giorni l’isteria collettiva si è tramutata infatti in velleità forcaiole di ronde e aspiranti Samara messi in fuga.

Con quell’ironia buona che stempera i rischi della Challenge, Nico Falco, giornalista e redattore per Fanpage, interviene a dirci cosa fare

Nessun pestaggio, nessun allarmismo: chi si avvedesse di una Samara incline alla burla, le dica semplicemente di smettere.

Che non vale la pena spaventare il prossimo e rischiare di essere linciata da qualcuno ancor meno civile di te semplicemente per fare “uno scherzo virale” ed avere qualcosa da pubblicare su Facebook.

E che non bisogna ergersi a giustizieri e linciare sul posto un ragazzino o una ragazzina in vena di burle.

Tagliamola corto qui, ok?

Facciamola finita prima che qualcuno si faccia male, perché tanto le “Sfide virtuali” finiscono tutte prima o poi, e presto.

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