Spero che voi tutti conosciate la favola di Esopo dello Scherzo del Pastore, nota come Al Lupo Al Lupo, e di come parlare della foto fake della sposa bambina non significhi negare l’esistenza del fenomeno.
E di come la storia di un pastorello che, cercando attenzioni costanti, era uso gridare all’allarme dichiarando di aver visto lupi accostarsi alle greggi non finì con un fermo immagine nello stile delle sitcom degli anni ’80 dove i protagonisti si battono il cinque al volo sospesi a mezz’aria, con un allegro suono di chitarra a segnalare la fine dell’episodio.
Ma il finale, ricorderete tutti, era ben più amaro
Ma i contadini , credendo a un altro scherzo, non si mossero più. Indisturbati, i lupi, fecero strage di pecore e agnelli.
E la morale non poteva che essere
Chi mente abitualmente non è mai creduto: neppure quando dice la verità
La premessa è dovuta e non oziosa: il problema delle spose bambine in Afganistan, e purtroppo in molti posti del mondo, è vivo e sentito.
Ma se per “sensibilizzare” sul problema prenderete la foto di una bambina a caso affetta da un caso di ascite addominale dovuta ad uno scompenso cardiaco cronico, alla fine otterrete lo stesso finale della favola di Esopo.
La vostra foto della sposa bambina, giustamente, sarà sottoposta a fact checking e dimostrata falsa, nessuno vi crederà mai più e avrete reso difficile il lavoro a chiunque voglia parlare seriamente del dramma che ogni giorno una sposa bambina vive nel resto del mondo perché sarà accostato alla bufala che avete, volontariamente o per leggerezza, postato.
Ora torniamo all’esame della foto nel dettaglio
Questo è il messaggio virale che ci è stato girato, con oltre tremila condivisioni in poche ore
Notare come abbiamo noi censurato il volto della piccola e della madre: in realtà l’autore del messaggio si era limitato a prendere delle immagini del tutto decontestualizzate da Getty Images.Immagini descritte con due didascalie alla fonte
French President Jacques Chirac’s wife Bernadette Brick lays the first of the “Hospital of the mother and child”, the first hospital devoted to mothers and children in Kaboul, Afghanistan on May 27, 2003.
La moglie del presidente francese Jacques Chirac, Bernadette Brick, inaugura il primo “Ospedale della madre e del fanciullo”, dedicato alle madri ed ai loro figli a Kabul, Afganistan, il 27 Maggio del 2003
E
AFGHANISTAN – MAY 27: Dr – Cheysson examining a child at Dr – Nilab’s medical office – This child is one of those who will be sent to the Paris Georges Pompidou Hospital for a better treatment of her case in Kaboul, Afghanistan on May 27, 2003. (Photo by Raphael GAILLARDE/Gamma-Rapho via Getty Images)
AFGANISTAN – 27 Maggio: Il Dottor Cheysson esamina una bambina alla clinica del Dottor Nilab. Questa bambina sarà tra coloro inviati all’ospedale Georges Pompidou di Parigi per una migliore terapia. Kabul, Afganistan, Maggio 27, 2003. (Photo by Raphael GAILLARDE/Gamma-Rapho via Getty Images)
Ora, in nessuna parte di questa didascalia si parla di bambina incinta.
La cosa che ci va più remotamente vicina è la menzione “Ospedale della madre e del fanciullo”: un termine enfatico per esprimere un ospedaletto pediatrico in un luogo dove, ovviamente, nel 2003 la pediatria moderna era l’ultimo dei problemi.
Ospedale pediatrico appena instaurato, dal quale una bambina gravemente cardiopatica è stata deferita per un consulto approfondito in Francia.
Del resto, una persona di media avvedutezza si chiederebbe che senso avrebbe far esaminare una bambina incinta da uno dei più rinomati chirurghi vascolari in Francia, il dottor Cheysson.
Per anni, infatti, dall’Ospedale della madre e del fanciullo, bambini e bambine cardiopatici sono stati inviati nelle cliniche più fornite e strutturate in Francia.
Ancora nel 2006 l’ambasciata Afgana in oriente ricordava come se le operazioni a cuore aperto per la correzione di malformazioni cardiache nella Francia odierna sono interventi di routine, nell’Afganistan ancora attuale sono spesso una condanna a morte senza appello alcuno.
Siamo quindi di fronte alla foto di una bambina gravemente malata, con evidente ascite (ovvero versamento di fluidi nell’addome dovuti all’incapacità del suo cuore malato di pompare il sangue ove dovrebbe, facendolo invece ristagnare dove capita), che ha avuto la possibilità di essere curata in un ospedale del Primo Mondo.
Ma le foto sono arrivate al sito islamofobo Grain of Truth
Entra in scena Grain of Truth, sito di fondamentalisti cattolici seriamente convinto che l’Islam faccia parte di un complotto di Satana per sconfiggere i Cristiani e che Dio agisca sulla Terra mediante un’improbabile legione di Eroi comprendenti George Washington, Donald Trump, Victor Orban, Tommy Robinson, Matteo Salvini (!!!), Gert Wilders e il Dalai Lama (!!!!!!!!).
Probabilmente riuniti tutti assieme sotto la cupola del Palazzo della Giustizia, in attesa che Aquaman, Wonder Woman e la Scimmia Spaziale Gleek si uniscano a loro, per quello che ne sappiamo…
Nel 2018 quindi questo portale, visibilmente anti-islamico, decide che per qualche motivo a noi ignoto quella che il dottor Cheysson stava esaminando era una minorenne incinta, ripetuto più volte per l’ottimizzazione nei motori di ricerca.
Prendendo con evidente malafede la nomenclatura Ospedale della madre e del fanciullo, i nostri eroi (probabilmente consigliati male da Capo Apache e Samurai…) hanno deciso che sicuramente si intendeva “Ospedale della madre fanciulla”, e che quindi il titolone a quattro colonne Matrimonio islamico con bambina in quel cesso dell’Afganistan fosse un titolo giornalisticamente professionale e degno dell’Alto Mandato Divino dei Super Amici.
Notizia alterata che fece il giro del mondo, costringendo i colleghi francesi ad un Fact Checking
Vogliamo mettere le cose in chiaro su queste foto del 2003 oggetto di gravi polemiche. Queste bambine afgane soffrono di una grave insufficienza cardiaca che spiega i loro ventre enorme ricolmo di liquido. Sono state operate grazie all’operazione Catena di Speranza
Spiegò il Tweet dell’associazione caritatevole che materialmente si è occupata del trasporto dei malati.
Ma le bufale sopravvivono sempre al fact checking, come la peggiore e più incurabile delle malattie.
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