“Salvate in rubrica il numero 800840840 per bloccare ITAlert” non vi servirà a niente. L’ultimo allarme noalert non servirà a bloccare niente. Vi facciamo uno spoiler: gli alert arriverebbero anche se bloccaste tutti i numeri esistenti sul pianeta.
Ricordiamo infatti che si tratta, come abbiamo già spiegato precedentemente, di un messaggio col sistema “cell broadcast”.
Un messaggio in cell broadcast è funzionalmente simile, ma non coincidente con l’SMS. Per brevità giornalistica, cosa che ha tratto in inganno chi ha condiviso questo post virale, definiamo il “cell broadcast” “tipo un SMS”, ma in comune hanno solamente il fatto di essere messaggi di testo trasmessi mediante rete radiomobile GSM.
Per usare un termine tecnico (fonte: Smartworld)
Il sistema si basa su una tecnologia chiamata cell-broadcast (anche chiamato Short Message Service-Cell Broadcast, SMS-CB), una modalità di comunicazione unidirezionale e generalizzata di brevi messaggi di testo prevista nelle attuali reti di telefonia cellulare e al di fuori dal circuito SMS o delle applicazioni di messaggistica.
Tradotto in modo che anche chi cade negli inganni “noalert” possa capire, l’SMS-CB è indipendente dal circuito degli SMS e non proviene “da numero a numero”.
Quando mandi un SMS sostanzialmente tu sei il mittente che, tramite la rete GSM, quindi per tramite della propria cella che “fa passare” il messaggio alla Rete che poi “raggiunge” il destinatario nella sua cella, manda il messaggio al destinatario.
Ovviamente stiamo semplificando, ma è per farci capire: la Rete GSM diventa un vettore, che si serve delle varie celle per avere copertura sul territorio, che si incarica di mandare il tuo messaggio.
È come avere a disposizione una intera rete di Pony Express: bloccare un numero non significa sparare ai cavalli e ai postini, ma fare in modo che automaticamente il messaggio ricevuto venga cestinato, ovvero il proprio smartphone dirotti le chiamate automaticamente in segreteria (o in occupato se non applicabile) e ignori gli SMS senza visualizzarli né salvarli.
Un SMS-CB non ha un vero mittente: è la stessa cella che manda lo stesso messaggio a tutti. Non una rete di Pony Express che manda messaggi “da-a” ma un dirigibile che dal cielo lancia volantini.
Per comodità la Protezione Civile si firma, col suo numero verde, peraltro numerazione di sola chiamata, perché in caso di difficoltà tu possa chiamare. Ma la Protezione Civile non invia alcun messaggio e non parliamo di messaggi del circuito SMS.
Ovviamente siccome SMS-CB sono fuori dalle applicazioni di messaggistica, le stesse non possono onorare i blocchi di una app, una app qui non c’è neppure.
Vani sono anche i consigli, apparsi su alcune fonti, di “scaricare programmi diversi per gli SMS” (vi abbiamo detto che SMS non sono) o cercare di cancellare file di sistema a caso, col risultato di trovarsi con un cellulare potenzialmente instabile e/o inutilizzabile e la necessità di un ripristino alle impostazioni di fabbrica.
L’unico modo, come abbiamo detto, è bloccare il Cell Broadcasting in toto dalle impostazioni del cellulare, cosa che ovviamente è previsto possa non essere onorata in caso di gravi emergenze.
Perché se ad esempio c’è un maremoto in zona e pensate sia più importante ponzare un post-bufala sui vaccini o sull’Ucraina da distribuire appena letto su un gruppo di fan di Putin, nessuno vuole comunque avervi sulla coscienza.
I blocchi su chiamate ed SMS non consentono di bloccare la funzione di alert in Cell Broadcasting alla base di IT-Alert, cosa possibile in un menù apposito e col caveat che la tecnologia Cell Broadcast, per sua costruzione, consente di inoltrare comunque un messaggio in caso di gravità evidente.
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