Editoriale

Salta il tetto agli stipendi pubblici, l’ira di Draghi e del MEF

Salta il tetto agli stipendi pubblici, e riparte il teatrino che si conclude invariabilmente nella nostra casella delle segnalazioni. Triste dover chiedere lumi al fact checker di giochi squisitamente pre-elettorali, specie in una campagna elettorale che come abbiamo visto dai rapporti IDMO è nata rancida.

Il giallo dell’estate ormai tramontata comprende, come confermato da Sole 24 Ore, il capo della polizia, i comandanti generali di Carabinieri e Guardia di Finanza, il capo dell’amministrazione penitenziaria, i capi di Stato maggiore di difesa e Forze armate, il comandante del Comando operativo di vertice interforze, e il comandante generale delle Capitanerie di Porto. Ma, soprattutto, accanto a loro ottengono la deroga tutti i capi dipartimento e i segretari generali di presidenza del Consiglio e ministeri.

Salta il tetto agli stipendi pubblici, l’ira di Draghi e del MEF

Per tutte queste figure il “trattamento accessorio” potrà sforare il limite massimo di 240mila euro lordi all’anno per gli stipendi pubblici.

Ma in tempi di campagna elettorale, il problema non è il cosa, è il come

Salta il tetto agli stipendi pubblici, l’ira di Draghi e del MEF

Il come che prevede un emendamento del DL Aiuti, presentato da Forza Italia e secondo Corriere della Sera frutto di convergenze politiche come vedremo disconosciute, nel limite massimo di un fondo che dovrà essere definito da un ulteriore decreto dal governo, su proposta del ministero dell’Economia.

Ministero dell’Economia che si è sfilato, dichiarando di aver valutato in modo positivo l’esistenza di coperture per il provvedimento, il che non significa approvazione ma solo possibilità attiva di fare.

Da Palazzo Chigi infatti fanno filtrare «il disappunto» di Mario Draghi per una misura che non condivide, e che, si aggiunge, «non verrà mai approvata» da questo esecutivo: ma anche il resto della politica comincia a sfilarsi.

Per il PD si tratta di “un emendamento di Forza Italia riformulato dal Mef, come tutti gli emendamenti votati oggi con parere favorevole, che non condividiamo in alcun modo”. Per Renzi “il governo ha fatto questa riformulazione e non avevamo alternativa che votarlo per evitare che saltasse tutto e saltassero 17 miliardi di aiuti alle famiglie”

FdI, Lega ed M5S si sono astenuti, lasciando lo scontro in corso per un provvedimento orfano di molti padri, e nessuno disposto ad accoglierlo.

Foto di copertina e corpo articolo di Vlad Lesnov, Panoramio – Wikimedia Commons

Condividi
Pubblicato da
Tags: editoriale

Articoli recenti

È morto Rey Mysterio, però il senior: perché evitare i titoli clickbait

Siamo abituati ai titoli clickbait da parte di giornali poco reputabili, per questo tende a darci un certo fastidio vedere…

14 ore fa

Acceso confronto su Sportitalia per i favori arbitrali all’Inter: come è andata tra Palmeri e Pavan

Crea discussioni, soprattutto sui social, una discussione andata in scena su Sportitalia tra Pavan e Palmeri, giornalisti che, per motivi…

15 ore fa

Quando c’era Lui i treni arrivavano in orario? Affatto

Una delle frasi ripetute fino al parossistico belato dai fanboy del regime fascista è il mitologico "quando c'era Lui i…

16 ore fa

Arriva il Giubileo e complottisti americani credono che il Papa aprirà la Porta per l’Inferno

Ci segnalano i nostri contatti una bufala nata dalla completa ignoranza storica e linguistica: il Papa aprirà la Porta per…

19 ore fa

La misteriosa malattia nel Congo è stata creata da Bill Gates e da un complotto

Ci segnalano i nostri contatti un post secondo cui la misteriosa malattia nel Congo è stata creata da Bill Gates…

1 giorno fa

È vero che solo due persone al mondo conoscono la ricetta della Coca Cola?

Una delle narrazioni moderne più note è quella per cui solo due persone al mondo conoscono la ricetta della Coca…

1 giorno fa