Russia in coda davanti alle banche per voci di corridoio su crediti congelati
Russia in coda davanti alle banche per voci di corridoio su crediti congelati: questo è lo scenario a cui assistiamo il giorno di Santo Stefano del 2022.
Chi di poca trasparenza ferisce, di poca trasparenza perisce. La nuova “Cortina di ferro” che rende impossibile ottenere informazioni accurate da e verso la Russia, rende impossibile agli stessi russi avere elementi necessari ad agire in modo razionale.
Abbiamo sempre riso e scherzato sulle “Fonti Russe” e il loro tentativo di fare gaslight, di mistificare la realtà stessa dipingendo un mondo colonizzato dalla Russia in cui gli Occidentali ridotti in miseria sono pronti a tradire la loro patria per consegnarla a Putin descritto come una salvifica divinità pagana. Ma lo scherzo comincia a diventare amaro.
Russia in coda davanti alle banche per voci di corridoio su crediti congelati
Una insistente voce di corridoio in Russia, corroborata dall’apparizione social di documenti della Banca Centrale Russa che parlano di un congelamento dei fondi russi per essere destinati all’esercito ha portato ad una nuova corsa alle banche.
I social si riempiono di testimonianze di code e persone che prendono di assalto lo sportello temendo l’impossibilità successiva di accedere ai loro sudati rubli.
Se ci chiedete di accertare la veridicità del documento, proprio a causa del continuo gaslight che la Russia sembra aver messo in cantiere contro il concetto stesso di realtà, questo al momento è impossibile.
È evidente anche per il russo medio, che si trova in questo momento a osservare sui social code di gente a dir poco furiosa pronta a giurare sulla possibilità di perdere il contante.
Quanto c’è di vero?
Quello che di vero possiamo appurare, certamente vero (per il resto, dovremo osservare) è che il cambio tra il Rublo e il Dollaro, nonostante gli sforzi della Duma è diventato estremamente volatile
Con un crollo evidente nel periodo delle feste, a ridosso della diffusione delle voci tra la popolazione descritte da Sotiri Dimpidounis, giornalista indipendente, Euroweeklynews e DailyKos.
Voci di corridoio che hanno un effetto palla di neve: canali Telegram russi parlano già di banche che rifiutano di fornire contante, nonché di bancomat spenti e bancomat bloccati.
Come al solito, quello che esce dai canali Telegram Russi va preso con le pinze, gli effetti sulla popolazione sono già visibili.
È innegabile un crollo del Rublo: secondo Alexei Zabotkin, per la Banca Centrale Russa c’è un “deterioramento nel mercato esterno e nei prezzi del greggio che causa un certo indebolimento del cambio”.
Quindi le sanzioni stanno funzionando, e i tentativi Russi di evitare il Price Cap non stanno sortendo l’effetto adeguato.
Conclusioni
È innegabile ci siano in questo momento scene di code in Russia. Alcuni fattori sono evidenti: altri però nascono dalla completa mancanza di informazioni.
Gli stessi canali Telegram che inondano noi di propaganda e paura inondano loro di confusione e paura. Con gli effetti che vediamo.
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