La storia di Spintime e dell’elemosiniere del Papa è un post “Notizia Vera” molto emblematico. Solo pubblicandolo temo lo scrivente non potrà che dimostrare un punto fondamentale. Anche noi abbiamo i nostri indinniati speciali, analfabeti funzionali sapete. Non nostri, ma si palesano, con la loro turpe retorica.
Tra i tanti, sembra non possiamo parlare di Chiesa senza che arrivi il frescone a berciare
Ma se i preti sn tanto rikki percké nn se li portano a casa loro gli stragneri mikrati?
Ma, attenzione, anche se un uomo del clero, qualsiasi clero, facesse qualcosa di più che berciare in una lingua rozza e barbarica dietro un monitor, troverebbero qualcosa da ridire.
Cosa che è accaduta a Spintime, in via Santa Croce in Gerusalemme.
Spintime è una realtà sociale nata in uno stabile occupato.
Spin Time Labs è un bene comune, cantiere di rigenerazione urbana, una nuova dimensione dell’abitare e un centro culturale polifunzionale. Un tetto per più di 150 famiglie, una sala concerti ed eventi e un auditorium per orchestre, conferenze e assemblee. Organizziamo corsi, spettacoli e laboratori teatro, iniziative per bambini e attività di assistenza sociale. Spin Time è anche un’osteria, un laboratorio di birra artigianale, una falegnameria, una sala prove e un punto di approdo, aperto a tutti, attento ai giovani, agli ultimi e ai più bisognosi.
Qualcosa di più di uno stabile occupato (del resto, realtà occupate nella Capitale cresciute con scopi ben ulteriori rispetto alla semplice abitazione sono assai comuni), la cui storia comincia nel 2013
Lo stabile di Via di Santa Croce è stato occupato 12 ottobre 2013 da Action a scopo abitativo. L’ex sede dell’Inpdap, da anni in abbandono, fu occupata, liberata ed aperta da subito per diventare la casa per centinaia di persone bisognose. è stato occupato da Action è l’ex sede dell’Inpdap, da anni in abbandono. Dopo la fine dell’esperienza di Casale Pachamama, abbiamo deciso di riqualificare il piano terra e il piano -1, per sviluppare e costruire attività e laboratori. Il 28 giugno 2014 iniziano i lavori, partendo dall’osteria. A febbraio 2015 abbiamo ospitato la presentazione del libro “Una rivoluzione ci salverà” di Naomi Klein: l’auditorium fu riempito da oltre 500 persone, mentre in sala L la diretta streaming era seguita da 1000 persone. Dal 10/05/2016 iniziò il nostro sciopero della fame, che durò circa 20 giorni: sotto il nome di #vitedascarto una ventina di attivisti hanno attuato una forma di protesta contro il decreto di Tronca, allora commissario straordinario del comune di Roma, che stroncava la delibera regionale che cercava di sanare l’emergenza abitativa e le occupazioni. Nell’ottobre 2017 abbiamo organizzato un grande assessorato per la rigenerazione coinvolgendo decine di realtà, il quartiere e gli occupanti, e delineando orizzonti comuni. La rigenerazione dello spazio e l’organizzazione di manifestazioni culturali ed artistiche è in continuo divenire, ad oggi conta numerosi spazi attivi, e vuole arrivare alla realizzazione concreta di una nuova dimensione abitativa, culturale, sociale, lavorativa ed economica.
Spintime è una comunità, un museo ed un centro creativo tutti riuniti assieme, positivamente recensito da portali di arte contemporanea
Oggi iniziamo un lungo viaggio in una nuova realtà sociale che si trova in zona centrale a Roma, nel Rione Esquilino alla convergenza fra le vie S.Croce in Gerusalemme e Statila. Lì c’è un grosso edificio, una volta ospitante la direzione generale dell’INPDAP, l’ente di previdenza degli statali ormai confluito nel calderone dell’INPS. Vuoto dal 2010 e lasciato al suo destino che era sicuramente quello di cadere nelle mani dei palazzinari (esiste in rete scheda tecnica di vendita a cura di una grossa immobiliare), nell’ottobre 2012 l’edificio è stato occupato da Action ed è divenuto una realtà abitativa per senza casa di ogni etnia. Ogni decisione viene presa in assemblea; c’è la ripartizione dei turni per effettuare le pulizie; il servizio di guardia all’ingresso è rigorosissimo e ciò permette agli abitanti di vivere la loro vita con tranquillità.
Resta comunque il problema della natura abusiva dell’occupazione stessa: su questo non ci piove. Ovviamente, il neo, punto dolente della questione, resta qui. Cosa che nella Capitale porta a realtà occupate ancora attive, ed a realtà occupate invece colpite.
Il Baobab è stato più volte sgomberato: Spintime è senza corrente elettrica dal 6 maggio. Non per gli artisti, non per le famiglie: per nessuno.
Il tutto a causa di un debito 300mila euro accumulato nei confronti della società elettrica: purtroppo, quando sei un occupante di una realtà immobiliare occupata, anche restare in regola coi pagamenti diviene alquanto complicato. Ed eppure, il denaro da qualche parte dovrà apparire.
Purtroppo, la cosa non è così semplice
Il problema è che nessuno paga le bollette e il fornitore di energia, Hera Comm, che vanta ormai un credito di 300.000 euro ha chiesto ad Areti spa di staccare la corrente. Da allora la situazione si è fatta difficile per le famiglie che vivono all’interno dell’edificio. L’amministrazione di Virginia Raggi è in difficoltà. Tra il caos delle case popolari e il palazzo occupato da CasaPound ogni mossa diventa una trincea politica. Il Comune non ha alcuna intenzione di saldare le bollette degli occupanti, ma d’altra parte l’amministrazione comunale guarda allo Spin Time Labs come a «un’esperienza di grande valore».
Come sempre accade quando la politica si mette di traverso alle buone intenzioni.
C’è sempre qualcuno che vorrebbe tutelare “esperienze di grande valore”, ma non può che arrendersi alla complessa realtà dei fatti.
E chi paga, sono le numerose famiglie che dall’oggi al domani si ritrovano al buio, senza neppure quel frigorifero che molti di noi danno per scontato.
La scelta di staccare la corrente a tutto lo stabile, colpendo quindi ogni realtà insistente nel suo vasto interno, dagli artisti alle famiglie, ha comportato la mobilitazione del mondo dell’arte stesso
Ad unirsi a una serata di festa e impegno sociale, dalle 19 in poi, e in concomitanza con la presentazione al pubblico della nuova sede e progetto di Scomodo saranno Sabina Guzzanti, gli attori teatrali Livia Ferri, Giuseppe Ragone, Tiziano Scrocca, Claudio Morici, Angela Antonini, Ottavia Leoni, la compagnia Fabrica, il premio Ubi Andrea Cosentino, Gioia Salvatori, Davide Grillo, Valeriano Solfiti.
Inoltre parteciperanno alla serata la regista Arianna Dell’Arti e Luca Bocchetti, del gruppo musicale “I santi bevitori”. E la lista è in costante aggiornamento.
Ma qualcuno ha deciso di farsi avanti per cercare di sistemare le cose.
E quella persona è Konrad Krajewski, l’elemosiniere del Papa.
“Il Cardinale è arrivato nel pomeriggio, ha portato regali a tutti i bambini e ha promesso che se entro le 20 non fosse stata ripristinata la corrente nello stabile l’avrebbe riallacciata lui stesso”, spiegano gli occupanti. “E così è stato – continuano – Padre Konrad si è calato nel pozzo, ha staccato i sigilli e ha riacceso la luce. E si è preso, a nome del Vaticano, la piena responsabilità dell’azione con Prefettura e Acea”.
Un incrocio tra Batman, Babbo Natale e Zorro, ma nel senso buono, Padre Konrad ha deciso personalmente di staccare i sigilli e assumere su se stesso ed a nome del Vaticano la responsabilità delle sue azioni, auspicando una risoluzione umana del problema.
“Sono intervenuto personalmente, ieri sera, per riattaccare i contatori. E’ stato un gesto disperato. C’erano oltre 400 persone senza corrente, con famiglie, bambini, senza neanche la possibilità di far funzionare i frigoriferi”, ha spiegato all’Ansa il cardinale Krajewski. “Non l’ho fatto perché sono ubriaco”, ha aggiunto.
Riferisce l’Elemosiniere del Papa, sempre in prima linea per proteggere gli Ultimi della società.
E di sicuro, nonostante i bercianti commenti della propaganda indinniata, Padre Konrad non è una persona che si risparmia: pochi giorni prima del suo blitz egli era in Grecia, sull’Isola di Lesbo, a portare la solidarietà e conforti del Santo Padre alle famiglie di migranti che lì risiedono.
Tra il caos delle case popolari e il palazzo occupato da CasaPound ogni mossa diventa una trincea politica. Il Comune non ha alcuna intenzione di saldare le bollette degli occupanti, ma d’altra parte l’amministrazione comunale guarda allo Spin Time Labs come a «un’esperienza di grande valore».
Esperienza di grande valore che, in tutta la sua problematica natura, adesso grava sulle spalle di Padre Konrad, che, ben consapevole delle conseguenze anche di natura legale che il suo gesto potrà avere (corretto protocollo avrebbe voluto contattare Acea e Prefettura senza staccare i sigilli, ma Padre Konrad ha preferito agire di persona pronto a pagarne il prezzo).
Fonti vicine all’Elemosineria riassumono la sua operazione così
Il porporato “è stato informato di una grave situazione in uno stabile occupato in via Santa Croce in Gerusalemme a Roma in cui si trovavano oltre quattrocento persone, tra cui numerosi bambini – riferiscono all’AdnKronos fonti vaticane vicine all’Elemosineria Pontificia – Come elemosiniere, ha sentito il dovere di compiere un gesto umanitario, provvedendo personalmente a riattivare la corrente elettrica all’edificio”, che non è di proprietà del Vaticano.
Questo gesto, sottolineano ancora le fonti vaticane, “è stato compiuto dal cardinale Krajewski nella piena consapevolezza delle possibili conseguenze d’ordine legale cui ora potrebbe andare incontro, nella convinzione che fosse necessario farlo per il bene di queste famiglie”.
Indubbiamente, siamo di fronte ad un Prelato, anche di alto livello, che ha fatto qualcosa. Se non altro, sollevato al mondo il problema di Spintime.
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