“Roma: coppia rom 12 figli, casa luce gas gratis + 3000€ al mese. Torino: coppia italiana 2 figli, no casa”
Sì, anche a noi sono venute le palpitazioni nel leggere questo post:
Roma: coppia rom 12 figli, casa luce gas gratis + 3000€ al mese.
Torino: coppia italiana 2 figli, no casa
Ora, capiamo l’impossibilità di articolare un paio di parole in più mentre dal proprio divano si accarezza il proprio gatto per bilanciare l’odio che si va a espletare dal proprio smartphone, però in questo caso notiamo una totale pigrizia grammaticale e una totale assenza di far capo a delle fonti. Come sta spesso capitando in questi giorni, l’argomento del post è l’assegnazione dell’alloggio popolare a Casal Bruciato alla famiglia rom, di cui abbiamo parlato in questo precedente articolo. Questo post totalmente insensato opera un maldestro benaltrismo nella classica formula: agevolazione agli stranieri, privazioni agli italiani.
Il post è comparso all’interno del gruppo Facebook “Matteo Salvini FanGruppo” e non riporta alcuna fonte. Come aveva analizzato Wired, tra i cittadini più indignati aleggia la favola dell’alloggio regalato, mentre a più riprese è stato riferito – da fonti decisamente più autorevoli di un utente sgrammaticato – che la famiglia rom violentemente contestata è regolare beneficiaria dell’alloggio per aver aderito al bando dell’assegnazione per le case popolari nel 2012, quando il primo cittadino della Capitale era Alemanno. Nessun regalo, dunque, per le 14 persone della famiglia contestata.
Dei 3000 euro al mese di cui parla il post che ci segnalano non si trova traccia, è solo una frase buttata lì per creare scompensi emozionali a coloro che credono a tutto ciò che leggono pur di screditare il mondo a loro avverso. La coppia italiana di Torino senza casa con due figli, invece?
L’autore del post vuole sicuramente riferirsi al caso analizzato nella giornata di ieri, ovvero della famiglia del ravennate con due minori a carico e un altro figlio di 17 anni, ritrovatasi con lo sfratto esecutivo e costretta a vivere nella station wagon di famiglia. Grazie all’azione congiunta tra un consigliere comunale e la cittadinanza, però, la vicenda si è risolta nel marzo 2019. Risolta.
All’autore del post consigliamo di creare meglio i suoi contenuti, se l’Italia è davvero il paese che ama. A voi consigliamo di lasciar perdere semplici scritte senza fonti, per voi, per la vostra figura e per la vostra erudizione.
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