Ritrovato pallone in carcere, con una farcitura parecchio strana
Siamo abituati all’Allenatore nel Pallone, al pallone ritrovato in carcere con farcitura ci aveva ancora abituato. Eppure quello che il Sappe, il Sindacato Autonomo di Polizia Penitenziaria, dichiara essere avvenuto al carcere di Castrogno.
Un evento a metà tra la gag di Lucky Luke dei Fratelli Dalton che trovano una lima nella torta e il contrabbando cinematografico: bando agli indugi, e possiamo mostrarvi il misterioso contenuto.
Quattro “feature phones”, piccoli cellulari (tutt’ora in libera vendita) col minimo di funzioni necessario per telefonare senza le funzioni più evolute e due smartphone veri e propri, verosimilmente destinati ai carcerati.
Le avvisaglie c’erano state: un ex detenuto era stato visto ritornare sul luogo della detenzione (in questo caso non del delitto) aggirandosi con fare sospetto. Tale da causare una perquisizione nei suoi confronti e nelle immediate prossimità della struttura, che però non aveva dato esito alcuno.
In seguito a nuovi controlli mirati, resi necessari da informazioni assunte presso i detenuti, la sorpresa. Il pallone in carcere farcito di cellulari ha fatto la sua comparsa.
Ritrovato pallone in carcere, con una farcitura parecchio strana
Questa volta è andata bene, ma il Sappe ricorda che prevenire è meglio che curare: le carceri ad esempio dovrebbe essere schermate, e dispositivi in grado di assicurarsi che anche in caso di contrabbando di cellulari e smartphone i detenuti non riescano a usarli per attività criminose ce ne sarebbero pure.
Resta inoltre il problema dei droni, sollevato e ricordato in questa occasione: senza scomodare corrieri improvvisati, un malintenzionato con un drone può riuscire a portare oltre il muro di cinta dispositivi proibiti, droga o anche esplosivi per poi allontanarsi rapidamente, lasciando agli agenti di sorveglianza l’improvvido compito di rimediare.
L’idea generale è che si possa combattere il fuoco col fuoco: nuovi dispositivi di schermatura, ma anche agenti addestrati non solo a riconoscere l’uso dei droni in un contrabbando più “hi-tech” di quello molto all’amatriciana che abbiamo visto, ma per operazioni di controllo e sorveglianza.
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