Ritenere lo zucchero di canna più salutare è inutile: ogni giorno, un numero ingente di persone che si reca al bar per il rito mattutino del caffé e cornetto, si sbaglia chiedendo la bustina di zucchero di canna perché convinti che sia più salutare dello zucchero bianco.
Il motivo affonda le radici in una delle bufale più antiche del mondo alimentare, quella dei “veleni bianchi”. Ovvero una corruzione popolar-gentista dell’idea che gli alimenti “raffinati” siano nocivi in quanto elaborati e che bisogni mangiare direttamente quanto prodotto dalla Natura, ignorando che l’aspettativa di vita nel Paleolitico dove, per ovvie ragioni, ci nutrivamo direttamente dei “prodotti puri della Natura” era piuttosto bassa.
Torniamo però allo zucchero di canna, sul quale il chimico e divulgatore Bressanini ebbe modo di dire la sua già nel 2009.
Sia lo zucchero di canna che quello bianco apportano esattamente quattro calorie per grammo. In ogni caso ingerisci del saccarosio: l’unica differenza è che lo zucchero di canna può o non può essere raffinato fino a lasciare solo il saccarosio, cosa che avviene sempre con lo zucchero di barbabietola.
Il motivo è semplice: i residui della canna da zucchero hanno comunque un certo sapore gradevole, che rende lo zucchero di canna grezzo ricercato nell’arte dolciaria.
I residui della barbabietola no, quindi si preferisce raffinare lo zucchero.
Cosa che potrebbe essere comunque fatta, e sovente viene fatta, anche con lo zucchero di canna.
La presunta quantità di vitamine ed elementi nutritivi nella melassa, contenuta nello zucchero di canna, ha da contrappeso il fatto che in una dieta sana dovresti usarne comunque ben poco di zucchero, quindi per “rientrare nel vantaggio” dovresti abbuffarti di zucchero finché il suo troppo consumo non diventi dannoso.
Inoltre, proprio la differenza tra i tipi di zucchero in commercio ha creato teorie del complotto sul complotto. Oltre al complotto dello “zucchero bianco nocivo” abbiamo il complotto dello zucchero di canna “che è zucchero bianco colorato artificialmente” a complicare le cose.
Come ci ricorda Altroconsumo, lo zucchero di canna grezzo è quello che troviamo normalmente nelle bustine del bar o in vendita al supermercato: ha la forma di cristalli di medie dimensioni, di colore bruno, ben separati tra di loro.
Al contrario, lo zucchero di canna integrale (o mascovado), ha generalmente un aspetto più scuro e risulta appiccicoso: anche se presenti, i cristalli di saccarosio sono di così piccole dimensioni da non risultare percepibili, perché avvolti da una maggior quantità di impurezze.
Come anticipato sopra, tecnicamente lo zucchero di canna integrale dovrebbe avere anche gli elementi nutritivi di quelle “impurezze”, ovvero parti della canna da zucchero.
Ma parliamo di quantità negligibili in una porzione di alimento negligibile.
Una nota teoria del complotto confonde lo zucchero di canna con lo zucchero caramellato, ipotizzando che i “Poteri Forti” passino le giornate a tingere lo zucchero per ingannare il popolo in cerca di salute, ma come visto sarebbe assolutamente inutile.
Quindi potete scegliere lo zucchero che preferite: personalmente ritengo che lo zucchero bianco possa essere più palatabile per dolcificare bevande, mentre lo zucchero di canna possa fa spiccare con quel sapore leggermente caramellato torte e dolci, ma davvero, dipende da voi.
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