Rispolverato dal M5S il malore di Berlusconi nel 2019: conferme e scuse di Di Maio oggi 12 aprile
In tanti ci avete chiesto oggi 12 aprile se fosse autentico il post su Instagram pubblicato dal Movimento 5 Stelle, a proposito del malore di Berlusconi. Del resto si sa, quando viene chiamato in gioco il leader di Forza Italia si solleva sempre un polverone, come notammo qualche mesetto fa, nel momento in cui venne diffusa la bufala sulla sua morte (potete approfondire con il nostro articolo di allora). Tra preoccupazione e cattivo gusto, molti italiani si sono posti delle domande dopo che l’immagine in questione ha trovato spazio anche su Facebook.
Senza girarci troppo intorno, possiamo affermare che la notizia relativa alla pubblicazione di questo post con il malore di Berlusconi sia vera, ma non si riferisce a presunti problemi di salute riscontrati oggi dall’ex Presidente del Consiglio. O comunque nulla che sia stato riscontrato nel 2019. Tutto nasce da un’idea social da parte del team Comunicazione del Movimento 5 Stelle, che ha voluto evidenziare come gli avversari politici prendano male determinate rilevazioni.
Il riferimento in questo caso cade sull’Istat, in particolare quando quest’ultima comunica i dati sulla produzione industriale. Insomma, un modo per prendere in giro talvolta il PD, in altre circostanze Berlusconi. In questo caso, però, si è andati un pochino oltre il solito sfottò tra avversari politici, in quanto il malore di Berlusconi è autentico. Per quanto non recente. Giustificate dunque le critiche arrivate da Forza Italia nelle ore successive alla pubblicazione della foto, ma anche da altri schieramenti politici.
E così oggi ha preso la parola Luigi Di Maio, come riporta Libero Quotidiano. Il leader del Movimento 5 Stelle ha fatto sapere di non essere a conoscenza dell’intenzione di pubblicare quel post, incentrato sul malore di Berlusconi. Partendo da questo presupposto, ha annunciato poi di averlo fatto rimuovere trovandolo di cattivo gusto. Giunge dunque la conferma definitiva sul fatto che la suddetta pubblicazione sia stata autentica, fermo restando il passo indietro da parte del Ministro.
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