Rischiate la denuncia se abusate di gruppi WhatsApp: dalle offese ai posti di blocco
Occorre tornare su un argomento che a suo tempo fece discutere moltissimo qui in Italia, in merito al modo in cui siamo abituati ad utilizzare i gruppi WhatsApp. Dopo un nostro report in autunno, in cui vi abbiamo parlato delle circostanze in cui determinati tipi di messaggi potrebbero avere anche delle conseguenze legali per voi, oggi 30 gennaio tocca tornare nuovamente sulla questione alla luce di alcune novità trapelate proprio nel corso delle ultime ore.
Premesso che nei gruppi WhatsApp non siete e non sarete mai liberi di dire quello che volete (il discorso va applicato anche alle chat private, ma in quelle con più utenti ovviamente i rischi aumentano), la notizia del giorno consiste nel fatto che 23 persone sono state denunciate. Il motivo? Secondo quanto riportato anche da fonti autorevoli come La Stampa, alcuni giovani astigiani a quanto pare si scambiavano informazioni sui posti di blocco collocati nel territorio dalle Forze dell’Ordine.
Ora, siccome la legge non ammette ignoranza, appare evidente che non tutti conoscano alcune normative che devono essere applicate anche ai gruppi WhatsApp. Ecco così che diventa di pubblico dominio la notizia che informazioni del genere, concepite per ostacolare le normali operazioni di Polizia, Carabinieri e Finanza, non saranno mai considerate legali. E come nel caso di queste 23 persone, che avevano creato una vera e propria community tramite gruppi WhatsApp, possono comportare conseguenze molto gravi una volta accertate le responsabilità dei singoli.
Tutto sarebbe nato da un “pentito”, che ha raccontato tutto ai militari ed ha fatto scattare le indagini in questione. Gruppi WhatsApp di questo tipo possono avere effetti sulla nostra vita quotidiana più gravi di quanto si possa immaginare e da oggi abbiamo una dimostrazione pratica in più. Quanto al nostro articolo di qualche mese fa, lo stesso dicasi per le offese rivolte ad altri, soprattutto in questi gruppi che comportano la presenza di testimoni.
Se il nostro servizio ti piace sostienici su PATREON o
con una donazione PAYPAL.