Una notizia vera che richiede tuttavia delle precisazioni, in riferimento alla ripresa delle messe dal 18 maggio. Stiamo parlando di Lega e Fratelli d’Italia, negli ultimi al centro del dibattito politico soprattutto per quanto riguarda la questione dei sondaggi elettorali, come riportato di recente con gli ultimi numeri in merito. In tanti, questo giovedì, hanno commentato con ironia sui social il fatto che i principali partiti di Centrodestra non abbiano votato in Parlamento una serie di emendamenti che hanno poi portato alla firma del protocollo Cei.
Due gli aspetti che vanno definiti con maggiore precisione. Da un lato, è vero che Salvini e Meloni (coi rispettivi partiti) non abbiano votato gli emendamenti propedeutici alla firma del protocollo Cei, con cui si avrà ufficialmente la ripresa delle messe dal 18 maggio. I sostenitori di Lega e Fratelli d’Italia, sempre sui social, affermano che il mancato voto sia frutto di un esito scontato della stessa votazione. In questo modo, dunque, hanno evitato di approvare una misura voluta dall’attuale governo.
Le cose non stanno così. Alcuni dettagli extra in merito sono stati forniti in queste ore da Giornalettismo, secondo cui il mancato voto di Lega e Fratelli d’Italia sarebbe scaturito da alcune vicende che risalgono a mercoledì. In particolare, i due partiti avrebbero dato vita ad una sorta di protesta, in quanto la proposta da loro avanzata il 6 maggio non prevedeva la ripresa delle messe dal 18 maggio, ma all’istante. La richiesta è stata respinta dalla maggioranza.
Successivamente, si è passati al voto di tre emendamenti presentati rispettivamente da Ceccanti (Partito Democratico), Occhiuto-Gelmini (Forza Italia) e De Filippo (Italia Viva). La loro approvazione ha portato al successivo accordo con l’accettazione del protocollo Cei e ripresa delle messe dal 18 maggio, mentre Lega e Fratelli d’Italia erano inizialmente contrari al fatto che il programma non prevedesse una data precisa.
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