Ci sono novità molto interessanti sul versante social qui in Italia, in riferimento ad alcuni post pubblicati nel recente passato dalla pagina “Lega – Salvini Premier” su Facebook. Al netto di un trend favorevole al Carroccio dal punto di vista delle intenzioni di voto, secondo quanto vi abbiamo riportato stamane con l’ultimo sondaggio politico di fine luglio annunciato da LA7, bisogna tornare su una pagina vicina al partito e al Ministro dell’Interno. Al punto da ottenere il bollino blu per nulla scontato all’interno della piattaforma di Zuckerberg. Merito dell’attività portata avanti da Stephen Ogongo e Cara Italia.
Si tratta di un giornalista originario del Kenya, da sempre schierato contro le fake news, o comunque quei post che in qualche modo alimentano un clima di tensione culturale nel nostro Paese. Il lavoro da lui portato avanti, fatto anche di segnalazioni a Facebook di alcuni contenuti pubblicati proprio dalla pagina “Lega – Salvini Premier”, a quanto pare indotto lo staff del social network numero uno al mondo a rimuovere alcuni suoi contenuti per “incitamento all’odio”.
Una conferma interessante sotto questo punto di vista ci è arrivata dallo stesso Stephen Ogongo, a quanto pare al centro di una serie di insulti da parte degli stessi fan della pagina “Lega – Salvini Premier” una volta raggiunto un risultato per certi versi storico con pagine che sostengono determinate idee politiche:
“Gli attivisti del nostro movimento Cara Italia ogni giorno fanno un sacco di segnalazioni della pagina di Salvini e della Lega. I post sono stati rimossi dalla pagina Lega Salvini Premier. E qui puoi vedere i commenti molto interessanti sotto il video che ad oggi ha raggiunto 162 mila persone. Per me ricevere i commenti molto offensivi, insulti, minacce, ormai sono diventati.
Non è facile portare avanti la battaglia contro il razzismo, contro tutte le altre forme di discriminazione e contro l’odio che alcuni politici e personaggi pubblici portano avanti per consenso e popolarità. Ai razzisti che continuamente mi rivolgono insulti (razzisti), ai razzisti che mi sparano addosso tutte le cattiverie che si possano immaginare, ai razzisti che difendono e giustificano gli attacchi razzisti, ai razzisti che non sopportano le critiche al “capitano” di turno, e che lo difendono ciecamente anche quando sbaglia, vorrei dire una cosa molto importante: VI VOGLIO BENE. Non riuscirete mai a far sì che io vi possa odiare.
Un giorno vi renderete conto che questo clima di odio è molto pericoloso per il benessere e la sicurezza di tutti, voi compresi“.
Insomma, questione diventata molto delicata sui social, con Stephen Ogongo e Cara Italia schierati in prima fila contro i post di pagine come “Lega – Salvini Premier”. Ad oggi, comunque, non si conoscono nel dettaglio i post che sono stati rimossi da Facebook.
EDIT 20:29 – 30 Luglio – Titolo aggiornato
Dopo diverse insistenze, Facebook ha fornito qualche risposta che però lascia molti dubbi:
La risposta di facebook genera più dubbi: Nessun post pubblicato dagli amministratori della pagina Facebook Lega Salvini premier è stato cancellato. A essere rimosso, invece, è stato il contenuto condiviso su quella stessa pagina da un altro utente. A 24 ore dalla notizia che il social network avrebbe censurato un post della Lega per “incitamento all’odio”, arriva il chiarimento direttamente da Menlo Park.Un portavoce della compagnia spiega e ricostruisce quanto accaduto. Fa sapere che effettivamente un contenuto postato sulla pagina Lega Salvini premier, segnalata in blocco dallo staff di “Cara Italia” perché “incita l’odio”, violava gli standard della grande famiglia di Mark Zuckerberg e per questo è stato eliminato[…]Una risposta che comunque lascia aperti molti interrogativi. Prima di tutto, non si sa quale post sia stato eliminato esattamente. Poi, nonostante si sia parlato di incitamento all’odio, il social network non ha detto esplicitamente quali regole siano state violate né tantomeno chi abbia preso la decisione. Il giornalista Fabio Chiusi fa notare su Twitter che la questione solleva anche interrogativi più grandi, visto che tanto la pagina della Lega quanto quella del ministro dell’Interno vengono usate per alimentare l’intolleranza, come documentato da un’analisi di Amnesty International Italia e denunciato da Carola Rackete, la capitana della Sea-Watch: ai leader politici, e alle pagine dei partiti, si applicano le stesse regole che valgono per gli altri utenti? È pensabile vedere rimossi post di leader o personalità politiche con responsabilità istituzionali, o addirittura intere pagine nel caso di violazioni, o per loro vale un altro trattamento? Se sì, secondo quali criteri? Tutte domande a cui il social, per il momento, non risponde.
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