Nuovo capitolo a proposito della vicenda che vede protagonisti da un lato Barilla con il suo prodotto Ringo, dall’altro la Lega ed in modo più o meno indiretto Matteo Salvini. Colpa della vicenda che ha preso una brutta piega per il Carroccio nella giornata di ieri, come vi abbiamo riportato attraverso un articolo pubblicato nella giornata di ieri. L’azienda, infatti, aveva già fatto sapere a Repubblica di non aver mai concesso l’autorizzazione a schieramenti politici, a proposito dell’utilizzo del proprio brand per iniziative social.
Un ulteriore risvolto su questa storia è arrivato nelle ultime ore, visto che la presa di posizione da parte di Barilla è diventata pubblica a tutti gli effetti, tramite un tweet molto esplicito sulla vicenda che vede protagonista l’azienda insieme alla Lega e a Salvini: “Il Gruppo #Barilla conferma che non ha autorizzato e non autorizza l’utilizzo dei propri marchi – compreso il brand #Ringo – da parte di nessun movimento o gruppo politico“.
In teoria, dunque, tutto chiarito e sepolto. O, almeno, così sembrava fino al report di ieri. Già, perché come se non bastasse una presa di posizione pubblica chiara e diretta dell’azienda, ora c’è da fare i conti anche coi commenti degli utenti. In tanti, infatti, stanno esortando Barilla affinché proceda per vie legali contro la Lega e Salvini, dopo il post su Ringo e l’utilizzo non concordato del suo marchio. Tuttavia, a peggiorare la situazione del Carroccio, il fatto che ancora oggi 1 settembre il post incriminato sia ancora online su Facebook.
Proprio questo dettaglio, infatti, potrebbe mettere la Lega e Salvini in una posizione scomoda, a distanza di 24 ore dalla presa di posizione pubblica e via social da parte di Barilla. Sarà interessante capire se in giornata ci sarà o meno la contromossa da parte del Carroccio.
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