La notizia del ricercatore cinese ucciso a Pittsburgh e delle sue probabili scoperte sul COVID-19 avrebbe già una non-meglio-specificata soluzione secondo i condivisori compulsivi che, ovviamente, attribuiscono a qualche diabolico mandante la sua morte. Prendiamo esempio da un post in continua condivisione su Facebook:
L’utente scrive:
Ucciso prima che scoprisse… vero? Che mondo da schifo… Fate i finti perbenisti come sempre! Vergogna. Per loro le vite umane non valgono niente!
Far finta di avere a cuore una morte è la strategia per cercare il like e l’interazione, ma anche in questo caso ci ritroviamo a leggere un linguaggio decisamente monco: scoprire cosa? Loro chi?
Bing Liu è stato trovato senza vita sabato 2 maggio 2020 a Pittsburgh (Agi). L’uomo, 37 anni, aveva un dottorato in chimica e faceva il ricercatore presso la University of Pittsburgh School of Medicine e, secondo lo stesso ateneo, Bing Liu era: “Vicino a realizzare scoperte molto significative per la comprensione dei meccanismi cellulari che sottintendono all’infezione da SARS-CoV-2 e alle successive complicazioni” e nella stessa facoltà un team di ricerca coordinato dall’italiano Andrea Gambotto e da Louis Falo stava lavorando sulla ricerca di un vaccino (qui una delle pubblicazioni).
Secondo gli investigatori la dinamica della morte di Bing Liu sarebbe tipica dell’omicidio-suicidio. Bing è stato rinvenuto nel suo appartamento a Ross e presentava diverse ferite da arma da fuoco sulla testa, sul collo e sul torace. Il suo assassino si chiamava Hao Gu, 46 anni, rinvenuto cadavere nella propria auto parcheggiata poco distante dall’abitazione di Bing.
Gli investigatori hanno appreso che la vittima e l’assassino si conoscessero, ma l’omicidio-suicidio non è avvenuto a seguito di una rapina. Per chiarire la vicenda il sergente Brian Kholhepp della polizia di Ross è stato ascoltato dal quotidiano locale Post-Gazette e ha riferito che il movente sembra di natura passionale.
Soprattutto, i cospirazionisti sono già all’opera per attribuire la morte del ricercatore cinese a Pittsburgh al team che stava lavorando a un vaccino nello stesso ateneo, come per voler intendere che la sua ricerca fosse un ostacolo (o una minaccia) per gli scienziati che invece cercavano il vaccino. Niente di tutto questo, come riferisce il sergente Kholhepp:
Non abbiamo trovato prove del fatto che questo tragico evento abbia qualcosa a che fare con l’occupazione presso l’Università di Pittsburgh, qualsiasi lavoro condotto all’Università di Pittsburgh e l’attuale crisi sanitaria che colpisce gli Stati Uniti e il mondo.
Le indagini della polizia di Ross sono attualmente in corso, dunque questo articolo è da considerarsi in aggiornamento. Gli investigatori hanno già appurato, dunque, che non esiste alcuna prova sulla correlazione tra la morte del ricercatore cinese ucciso a Pittsburgh e lo studio sul vaccino che si stava svolgendo presso lo stesso ateneo: il movente potrebbe essere passionale perché assassino e vittima si conoscevano già.
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