Riccardo vero eroe del bus incendiato: “Senza di lui, tutti morti”. Disinformazione, lo conferma lui stesso
Sta girando ancora oggi, 25 marzo, un video da parte di Social TV, che evidenzia ancora una volta la storia di Riccardo vero eroe del bus incendiato. Ennesimo messaggio di propaganda politica, ai limiti della bufala, che ci costringe a pubblicare un contenuto non così dissimile dalla ricostruzione condivisa con voi nella giornata di sabato. Proviamo a ricostruire una volta per tutte la vicenda, sperando si tratti della versione definitiva e che non siano necessari ulteriori approfondimenti tra meriti e demeriti. Premesso che tutti i quattro ragazzini (Ramy, Riccardo, Niccolò e Adam) siano stati assolutamente fenomenali, indipendentemente da etnia e colore della pelle.
Andiamo con ordine, puntando il dito contro il messaggio politico e votato al complotto che emerge dal racconto di Social TV. Il filmato, apparso online durante il fine settimana, ha un messaggio dietro di sé preciso: “Riccardo vero eroe del bus incendiato”, ed è solo grazie a lui che Ramy ha avuto la possibilità di far partire la chiamata alla Polizia. Insomma, senza l’intervento del ragazzino “biondo e italiano”, probabilmente sarebbero tutti morti. Questo il video.
In cosa si sbaglia in questa disamina? Parlare di Riccardo vero eroe del bus incendiato, lo ripetiamo ancora una volta sottolineando anche i suoi indiscutibili meriti, è del tutto sbagliato. In questo filmato ci viene mostrato solo uno spezzone dell’intervista rilasciata dallo stesso Riccardo. Si omette ad esempio la parte in cui afferma di aver passato il telefono caduto a terra ad Adam, e che sia stato lui ad allertare la famiglia. Ma soprattutto si omette che al momento della caduta del telefono, Ramy avesse già allertato la Polizia dopo aver nascosto lo smartphone al senegalese.
Lo conferma anche Wired, che ci consegna la prova inconfutabile delle dichiarazioni rilasciate dallo stesso Riccardo. E aggiungiamo che il ragazzo italiano aveva fornito la tesi che stiamo per riportarvi ad un’altra fonte, ovvero Il Corriere, tanto per essere sicuri:
“Un mio compagno, Rami, aveva nascosto il cellulare, ha fatto le prime chiamate al 112. Ad un certo punto gli è caduto per terra, senza farmi vedere sono andato a raccoglierlo e l’ho passato ad Adam, dietro di me”.
Insomma, la vera strumentalizzazione non è dei Media “cattivi”, che al contrario di quanto afferma Social TV hanno dato ampi meriti a Niccolò e Riccardo, ma quella della fonte che invece non ci riporta quale sia stata la sequenza reale dei fatti, proponendo il concetto di “Riccardo vero eroe del bus incendiato”.
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