La posizione di Riccardo Szumski contro il Green Pass non stupisce, dal momento che il suo nome è già comparso nei nostri canali. La sua prima apparizione è stata nell’ottobre 2020, quando in un post pubblicato sulla pagina Facebook del Comune di Santa Lucia di Piave si opponeva all’obbligo della mascherina che definiva “museruola”. Stiamo parlando, infatti, del primo cittadino di Santa Lucia di Piave nonché medico di base. In un post pubblicato ieri, 19 maggio 2021, Szumski ha parlato del Green Pass.
Mattarella ha firmato il primo passo per l’istituzione del TSO di massa. Per ora non sono previste conseguenze penali per chi rifiuta di farsi inoculare ma viene solo istituito il pass. E’ ovvio che se esiste un pass, chi ce l’ha “passa” chi non ce l’ha … “non passa”. Il pezzo di carta vale per nove mesi dopo la somministrazione della prima dose a partire dal 15simo giorno, il motivo lo capiscono anche le majorettes dell’ago in braccio: diventi contagioso o è possibile che finisci all’ospedale (o al camposanto). La vigilanza sull’osservanza di tale obbligo sarà presumibilmente demandata ad altri cittadini, in particolare coloro i quali gestiscono un albergo, una struttura ricreativa, un esercizio commerciale i quali saranno OBBLIGATI a tenere un registro dei loro ospiti e frequentatori, pena sanzioni pesantissime nei loro confronti. In sostanza – non ti obbligo al trattamento sanitario ma ti rendo la vita impossibile -. Del resto queste categorie sono ampiamente abituate ad essere minacciate, obbligate, tartassate e controllate e per esse non sarà un problema ammettere solo vaccinati. Posso solo decidere per me stesso, finchè posso.
PS: non commentate spiegandomi i motivi per cui vi siete fatti bucare, siano essi sanitari, di convenienza, di prudenza etc etc, perchè non me ne può fottere di meno di quello che fate.
PPS: una volta terrorizzati a puntino, dal pass ai campi di detenzione o rieducazione è un battito di ciglia.
Il post di Riccardo Szumski contro il Green Pass termina con la citazione dell’autore, che non riporteremo, che tuttavia risulta essere un imprenditore, non esattamente uno scienziato. Il sindaco di Santa Lucia di Piave si riferisce, ovviamente, a quanto riportato nell’art. 14 dell’ultimo DL Covid pubblicato il 18 maggio 2021. Si tratta delle disposizioni in merito alla certificazione verde alle persone vaccinate. Leggiamo il testo:
1. La certificazione verde COVID-19, rilasciata ai sensi
dell’articolo 9, comma 3, del decreto-legge 22 aprile 2021, n. 52, ha
validita’ di nove mesi dalla data del completamento del ciclo
vaccinale.
2. La certificazione verde COVID-19 di cui all’articolo 9, comma 3,
del decreto-legge n. 52 del 2021 e’ rilasciata anche contestualmente
alla somministrazione della prima dose di vaccino e ha validita’ dal
quindicesimo giorno successivo alla somministrazione fino alla data
prevista per il completamento del ciclo vaccinale.
Il linguaggio del complottismo è quello della paura inoculata alle masse, strategia che i disinformatori attribuiscono a governo e comunità scientifica, ma che in realtà appartiene soltanto a loro. Il Green Pass è nient’altro che la certificazione di un’avvenuta guarigione, vaccinazione o dell’esito negativo di un tampone (qui una serie di FAQ dal Sole 24 Ore) che consente ai possessori gli spostamenti tra regioni rosse o arancioni e l’accesso ad eventi e/o strutture.
I complottisti fanno spesso riferimento al TSO per spaventare i loro lettori, e se cerchiamo la parola “TSO” nel nostro archivio troviamo tanto materiale, al quale vi rimandiamo per approfondire questo aspetto delle teorie cospirazioniste.
Riccardo Szumski fa un focus sul Green Pass valido dal 15° giorno dopo la prima dose del vaccino. Il dato è reale, e oltre al riscontro sulle testate nazionali (AGI, per esempio) troviamo una spiegazione sul sito ufficiale dell’ISS (l’Istituto Superiore della Sanità) che in questo rapporto pubblicato l’11 maggio 2021, a pagina 14, spiega che dopo i primi 15 giorni dalla somministrazione della prima dose l’incidenza di Covid-19 si riduce da 2,90 a 1,33, è dunque necessario attendere le prime due settimane dopo la prima somministrazione per ricevere il passaporto verde.
Ancora, Szumski cerca di terrorizzare i lettori annunciando che i titolari di un esercizio commerciale o di una struttura ricettiva saranno “obbligati a tenere un registro dei loro ospiti o frequentatori”. Considerato che alberghi e loro affini sono sempre obbligati a registrare tutti gli utenti che ricevono – si accede alla struttura solamente tramite prenotazione e/o con consegna dei documenti all’ingresso, tranne su Marte probabilmente – per tutte le altre categorie commerciali la teoria di Szumski non trova riscontro.
Il sindaco di Santa Lucia di Piave, infatti, antepone l’avverbio “presumibilmente” poco prima per scrivere: “La vigilanza sull’osservanza di tale obbligo sarà presumibilmente demandata ad altri cittadini”. Di fatto, ciò non ha riscontro oggettivo.
Nel post condiviso da Szumski con un imprenditore come fonte, dunque, insistono consumatissime semplificazioni che sono patrimonio del pensiero no vax e complottista, e a tal punto ricordiamo che lo stesso Szumski non è passato inosservato alle autorità. Nel chiudere il suo post, ovviamente, Szumski sputa indietro qualsiasi tentativo di dialogo con un istituzionalissimo: “Non me ne può fottere di meno di quello che fate”, tradendo una sua deriva autoritaria al confronto.
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