Indagini in Corso

Riccardo Puglisi: anche il figlio di Foa sui voli di Stato di Matteo Salvini

L’economista Riccardo Puglisi ha twittato uno screen di Instagram con ritratto il figlio di Marcello Foa. Il giornalista dalla doppia cittadinanza era l’uomo individuato dall’ex ministro degli Interni Matteo Salvini come direttore della televisione nazionale. Il 26enne neolaureato, sembrerebbe essere entrato a far parte dello staff che cura l’immagine social di Matteo Salvini proprio perché figlio di suo padre. Una possibilità che non è mai stata del tutto smentita, ma che si incontra bene con le simpatie leghiste del giovane neolaureato. Merito della sua tesi sulle strategie mediatiche dell’ex inquilino del Viminale, che l’hanno portato a diventare, già nel 2017, social media analyst della “SistemaIntranet.com”, società che gestisce la comunicazione e l’immagine Social di Matteo Salvini. Questo è stato tutto riportato in un approfondimento de L’Espresso del 2 agosto dello scorso anno.

Cosa ha pubblicato su Instagram il figlio di Marcello Foa che ha fatto indignare Riccardo Puglisi?

Il ricercatore dell’Università di Pavia solleva sospetti su una foto che risale al 25 giugno dello scorso anno. Il ragazzo si è immortalato con un selfie con degli enormi cuffioni, di quelli che si usano per proteggere le orecchie da sbalzi di pressione e frequenze troppo alte. Dunque è probabile fosse su un aereo, «qualcosa di simile a un C130» scrive lui stesso. Il giovane social media analyst segnala anche di trovarsi a Tripoli, pronto per tornare a casa. Caso vuole che anche l’ex ministro dell’Interno quel giorno si trovasse nella capitale libica.  Anche Matteo Salvini twitta direttamente dall’aereo militare, lo stesso che il figlio di Marcello Foa cita in un commento alla foto postata su Instagram.

È un illecito quello compiuto dal giovane Foa?

Con ogni probabilità il collaboratore della “SistemaIntranet.com” si trovava sullo stesso aereo di Matteo Salvini. Possiamo lanciarci in ipotesi, ma tali rimarrebbero, e dunque senza nessun valore probativo. Anche se il ragazzo si fosse trovato con l’ex ministro dell’Interno su un volo di Stato, la Corte dei Conti ha già dato il suo verdetto. Lo abbiamo scritto in un servizio dell’11 settembre. Dunque se, e solo se, il ragazzo si fosse trovato per ragioni lavorative insieme a Matteo Salvini su un volo di Stato, per quanto l’organo competente li abbia considerati illegittimi, non è stato perseguito per danno erariale. Staremo a vedere se l’archiviazione del caso riguarderà effettivamente non solo l’ex inquilino del Viminale, ma anche i suoi collaboratori esterni.

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