Retroscena con le chat dei magistrati su Salvini: intercettazioni per chi non ha trattato le sue inchieste
Abbiamo atteso circa 24 ore prima di darvi il nostro contributo a proposito delle chat dei magistrati su Salvini, nonostante ci abbiate riempito di richieste di chiarimenti sulla vicenda. Per chi non lo sapesse, tutto nasce da alcune conversazioni avvenute su WhatsApp e riportate da La Verità nella giornata di giovedì, in cui alcuni magistrati finiti al centro di intercettazioni (ad oggi non confermate ufficialmente) parlavano di attacco nei confronti del leader della Lega, pur ammettendo che sulla questione immigrati avesse ragione. Il tutto, lo ricordiamo, va contestualizzato all’estate 2018, quando Salvini era Ministro dell’Interno.
Una vicenda che ha fatto molto rumore, in quanto le chat dei magistrati su Salvini hanno assunto connotazioni che vanno ben oltre il loro ruolo. In teoria al di sopra delle parti. E questo in un contesto politico molto delicato per la Lega, considerando i numeri trapelati nelle ultime settimane a proposito dei sondaggi condotti da enti autorevoli nel settore. Tuttavia, in queste ore sono trapelate ulteriori informazioni sulla questione chat, stando a quanto pubblicato da Repubblica.
Tra i magistrati delle chat su Salvini e quelli focalizzati sulla sua inchiesta
Da un lato abbiamo Salvini che, sui social, fa un appello a Mattarella, affinché il processo che lo vedrà protagonista tra qualche settimana possa essere equo. Nonostante il contenuto delle chat tra i magistrati al centro delle intercettazioni rese pubbliche da La Verità. Dall’altro, abbiamo alcune importanti precisazioni da parte di Repubblica, riportate anche da Next Quotidiano. A quanto apre, infatti, “nessuno dei magistrati siciliani che hanno trattato le inchieste su Salvini compaiono nelle conversazioni di Palamara“.
A questo, poi, si aggiunge il fatto che lo stesso Salvini pare sia stato contattato in queste ore dal presidente dei gup di Catania, Nunzio Sarpietro, lo stesso davanti al quale il leader della Lega dovrà comparire il 3 ottobre. All’ex Ministro dell’Interno è stato garantito un trattamento equo e al di sopra delle parti.
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