La frase discriminatoria pronunciata dalla giornalista Sara Pinna ad un bambino di 7 anni, dopo il match di ritorno dei play-out di Serie B tra Cosenza e Vicenza, continua a tenere banco. La conduttrice della trasmissione vicentina “Terzo Tempo – Diretta Biancorossa” aveva detto al bambino che anche i cosentini sarebbero prima o poi arrivati in Pianura per cercare lavoro.
Un capitolo aggiuntivo e sorprendente, dunque, rispetto a quanto riportato ieri. Frase che è stata ritenuta dal papà del bambino alquanto offensiva nei suoi confronti, tant’è che aveva immediatamente scritto una lettera su Facebook per denunciare l’accaduto. La vicenda poi è diventata di dominio nazionale, con il video dell’intervista che ha fatto immediatamente il giro dei social.
Quando la questione ha iniziato a fare rumore, ecco che Sara Pinna si è scusata, chiamando in prima persona il padre del bambino e facendo mea culpa. Vicenda conclusa? In realtà no, perché le polemiche sono proseguite quando poi la conduttrice Pinna ha rilasciato un’intervista a Libero. Qui la giornalista Sara Pinna ha raccontato come in realtà quella battuta fosse rivolta anche sé stessa, lei di origine sarda che si è trovata a migrare al Nord alla ricerca di lavoro. Non solo però, perché la conduttrice ha voluto evidenziare anche come la lettera del padre di quel bambino offeso non fosse in realtà così spontanea.
Parole che inevitabilmente sono state riportate all’uomo cinquantenne che è andato nuovamente su tutte le furie secondo Next Quotidiano. Inizialmente infatti aveva tranquillamente accettato le scuse, ma dopo queste ulteriori parole da parte di Sara Pinna ha deciso di non accettarle più. Ha ribadito come nessuno lo abbia obbligato a scrivere quella lettera di protesta e che le parole dette dalla conduttrice durante la telefonata di scuse erano ben altre.
Dopo però quanto raccontato da Sara Pinna a Libero, il papà del bambino offeso ha avuto seri dubbi sulla sincerità di quelle scuse fatte tramite telefono da parte della donna. Il tono di quella telefonata era ben diverso, Pinna si era fermata alle scuse e non gli aveva di certo detto quanto poi raccontato alle pagine di Libero. Scuse non più accettate quindi e dibattito che verrà protratto nel tempo.
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