Editoriale

Report Idmo di Maggio 2022: dalla Pandemia alla Guerra, con cali di attenzione

È arrivato il report Idmo di Maggio 2022, collazionato a Giugno 2022. Vi abbiamo preso parte anche noi: tutte le realtà del fact checking “tengono nota” di quello che fanno.

Lo potrete leggere qui.

Non dossieraggio ma trasparenza: ovviamente sappiamo quanti articoli su quanti argomenti i nostri collaboratori sottopongono ogni mese per la pubblicazione e, previa aggiunta di un titolo, immagine di copertina e breve correzione di bozze, arrivano da voi.

Si registrano da noi dati coerenti coi dati aggregati di tutti i colleghi: c’è uno spostamento costante del mondo delle informazioni non del tutto verificate dalla Pandemia alla Guerra Ucraina, nella maggior parte dei casi con un occhio di riguardo al Putinismo militante.

Spostamento che però non prescinde da una diminuzione del getto di fake news a tema bellico in generale.

Il report suggerisce un calo dell’attenzione sul conflitto nell’opinione pubblica, saturato da una produzione di fake news nei mesi passati pari al 70%.

I progetti editoriali che hanno contribuito al report hanno pubblicato, a maggio 2022, un totale di 251 articoli di fact-checking e/o debunking.

Noi ne abbiamo sottoposti 68.

Dei 251 articoli totali di tutti i colleghi ben 112 riguardavano il conflitto in Ucraina. Meno dei mesi passati, ma si conferma un trend di spostamento dalla Pandemia, che si mantiene stabile sui 43 articoli, seguiti dai 17 di politica.

Noi abbiamo sottoposto 33 articoli a tema Ucraina, 17 a tema COVID e 7 su tema politico.

Continua a prendere piede la diffusione di bufale sul Vaiolo delle Scimmie, che però possiamo anticipare avrà un ruolo maggiore (almeno da noi) nel rapporto EDMO di Giugno che sarà collazionato a Luglio.

Le narrative più diffuse

Abbiamo avuto modo di riscontrarci su alcune narrative, già presenti va detto nel mese precedente e che possiamo anticipare continuano ad esistere nel mese in corso.

Report Idmo di Maggio 2022: come la disinformazione passa da Covid-19 e guerra in Ucraina

Le narrative più diffuse, in ordine di censimento globale, vedono il giustificazionismo dell’invasione Russa in Ucraina, con 17 articoli di fact checking contro fake news create ad arte. Seguita dal tema collegato del “nazismo ucraino”, la narrazione disumanizzante (lascito di tutti i mesi passati) per cui gli Ucraini sono dei “nazisti naturali” e quindi meritano ogni atrocità e violenza, giustificate dal bisogno di punire le loro “colpe” e liberare il mondo dal loro male.

Male che si estende anche alle fake news sugli immigrati: undici fake news censite sono state costruite a tavolino per definire l’immigrato Ucraino come un nazista violento che porta malvagità nel mondo e opprime i locali.

Nove fake news fanno parte della “propaganda russa”, l’improbabile filone di “fonti russe” incensanti l’azione del Cremlino.

Otto invece sono calunnie su Zelensky, descritto ripetutamente come un drogato, alcolizzato, nazista e, sostanzialmente, latore di tutte le qualità che il putiniano medio considera deteriori.

Solo 6 fake news sul totale sono invece di segno opposto, ovvero di palese propaganda Ucraina contro la Russia: quantomeno questo denuncia l’esistenza di un indotto meno florido.

Fanalino di coda, con cinque articoli, le accuse al “mainstream”, la teoria complottistica (che paradossalmente torna anche nei commenti ai report mensili di EDMO) per cui l’informazione ufficiale mente manipolando l’informazione, i fact checker mentono, i complottisti vivono in un mondo di relativismo culturale in cui le loro fake news valgono come la libertà altrui.

I nostri dati

Personalmente, abbiamo censito ben dodici fake news giustificazioniste dell’invasione russa. Esempio il ricco filone dei biolaboratori NATO, per cui Putin avrebbe ordinato di invadere l’Ucraina per stanare i “covi segreti” dove la NATO produce i vaccini Pfizer e le Pandemie e la presenza di fantomatici “Uomini Occidentali” prova di un conflitto ordito dalla NATO e combattuto per procura per sottomettere il popolo Russo.

Ne abbiamo censito quattro ad personam contro Zelensky, ad esempio quella per cui Zelensky è un improbabile parente di Soros con passaporto Russo e “Lady Zelensky” (che tornerà anche il mese prossimo) è una nazista che vive in Costa Azzurra.

Nove sono le fake news da noi censite secondo cui gli Ucraini sono dei “nazisti per natura”, e il nazismo sarebbe parte della loro cultura a livello di civili e forze armate.

Un esempio particolarmente grottesco vede foto di dolci photoshoppate dimostrare l’esistenza di improbabili dolci nazisti per feste naziste.

Quanto alla propaganda di guerra Pro-Ucraina, rappresentata da quattro articoli questa perlopiù attiene al filone delle immagini decontestualizzate, ad esempio scene di presunti armamenti russi distrutti provenienti in realtà da videogames.

Il filone Pro-Russo è rappresentato da 10 articoli, che comprendono la fake news della Polonia pronta a conquistare parte dell’Ucraina sottraendola al popolo Russo, una immaginaria manifestazione pro-Cremlino in Mali e la fakenews delle affermazioni antirusse di Stoltenberg.

Segue il filone delle “colpe del mainstream”, accusato di redigere fake news per mettere la Russia in cattiva luce con motivi spesso pretestuosi.

Sei bufale sono legate invece alla demonizzazione del profugo Ucraino. Come ai tempi dell’immigrazione dall’Africa demonizzata dal sovranismo militante, il profugo Ucraino viene descritto sovente come un risibile ed abbrutito delinquente.

Si diffondono foto decontestualizzate di tatuaggi a tema “nazismo” attribuiti a “immigrati in vacanza” (stessa accusa, quella dell’immigrazione come vacanza, apparsa nella galassia etnosovranista…), storie inventate di negozi che allontanano gli “Ucraini violenti” e notizie di cronaca violenta riattribuite allo spauracchio del “profugo ucraino”.

Tra queste fake news, spicca la bufala degli “immigrati ucraini che bruciano bandiere”, legata al filone della “russofobia”, la teoria per cui il Popolo Ucraino nutra un profondo ed esplosivo odio per la Russia, spesso descritto con storie e accenti grotteschi, che sta contaminando l’intero Occidente rendendolo desideroso di annientare e brutalizzare la Russia.

Le cinque storie più diffuse

Ci tocca riscontrare di aver anche noi incontrato la top five delle storie più diffuse: perlopiù a tema Pandemico e Ucraino, ma con l’inclusione inevitabile della strage di Uvalde.

Parliamo della bufala di Bill Gates che diffonde il Vaiolo delle Scimmie, della Finlandia militarizzata che dispone armi sul confine Russo (arricchita dalla assurda teoria della Finlandia nazione nazista animata dal desiderio nazista di annientare la Russia…), della famosa fake news delle origini ebraiche di Hitler rilanciata in un intervento televisivo di Lavrov.

Ma anche della triste saga dei “Saluti nazisti” all’Eurovision, la teoria diffusa dalle “fonti russe” secondo cui i componenti della Kalush Orchestra e la conduttrice della Polonia avrebbero rivolto saluti nazisti al pubblico per dichiarare la loro ideologia e irridere la Russia (fake news resa possibile dal ridotto accesso del popolo Russo ai media occidentali e dalla pervasiva esposizione ai media locali) e infine la fake news che vede una persona transgender ingiustamente accusata di essere l’attentatore di Uvalde, con le sue foto pubblicate sui social senza alcun controllo.

Altre storie diffuse, di cui alcuni ricicli

È tornata in spolvero il mese scorso la teoria complottistica del grafene nei vaccini e dei “cumuli” nel sangue vaccinato, da noi censita a settembre del 2021, e il filone delle “profezie dei Simpson” si arricchisce di fotomontaggi a tema vaiolo delle Scimmie e Ucraino.

Riflessioni

Il nostro sospetto concide con quello dei colleghi: l’enorme saturazione di fake news sulla guerra ha causato una disaffezione dell’opionione pubblica.

Il tema bellico è costante, e continua a rubare pubblico alle fake news a livello sanitario. Ma dopo gli eccessi grotteschi a base di sciamani, terroristi nazigay armati di parrucche, videogames LGBT e foto di Hitler visti anche solo nel mese precedente, la guerra comincia ad essere “normalizzata”.

Il sospetto che notizie grottesche e caricate servissero anche allo scopo di normalizzare l’orrore facendone gossip facile da venire a noia diventa forte e costante, e in ogni caso si dimostra come la capacità umana di normalizzare l’orrore rende anche il “tema forte” del momento destinato a scemare nel tempo.

Non scomparire, ma spegnersi piano piano come con un dimmer luminoso: purtroppo nel farlo le fake news rubano l’attenzione alla necessità di una informazione costante e veritiera, che le bufale stesse cercano di trascinare nel loro oblio chiamandola “mainstream”.

Ad elemento di riprova possiamo citare le fake news più cliccate sul nostro portale: nessuna relativa ai temi narrati.

Nella Top Three abbiamo una fake news a tema sportivo, il Phishing legato alle truffe online e una bufala a tema sanitario, una finta novax picchiata dai “vaccinisti” redatta dalla “regina dei volti in CG” Beatrice Juvenal/Stefania Piccimni.

Anche questo conferma che, con la normalizzazione dell’orrore, si torna agli usuali temi delle Catene di S.Antonio Online, dello sport, della politica e del falso social.

Non sappiamo dire se sia una buona notizia.

Potrete leggere il rapporto completo qui.

Condividi
Pubblicato da
Tags: editoriale

Articoli recenti

Ci risiamo con il video della Luna gigante girato all’interno del Circolo Polare Artico: vecchia bufala

Si torna a parlare del fantomatico video della Luna gigante girato all'interno del Circolo Polare Artico, nel nome dell'ennesima bufala…

8 ore fa

Cosa sappiamo di Ahoo Daryaei, cosa crediamo di sapere

È diventato virale, così tanto da avere persino un posto nella mostra al femminile della Lucca Comics appena trascorsa il…

1 giorno fa

Dubbi sull’utilizzo del VAR per annullare il gol del Venezia: protocollo in bilico

L’Inter è riuscita ad acciuffare i tre punti contro il Venezia, dopo un match in cui il VAR ha avuto…

1 giorno fa

VR Man non è una statua di Lucifero a Torino

Ci segnalano i nostri contatti un video su TikTok che dovrebbe mostrare una statua di Lucifero a Torino. Il video…

1 giorno fa

Spunta blu cerca di spiegare a Margaret Atwood il suo Racconto dell’Ancella: segue ilarità

La definizione di mansplaining da manuale è "l'atteggiamento paternalistico con cui un uomo cerca di spiegare ad una donna qualcosa che…

2 giorni fa

Il non caso di App Io e il Digital Wallet coi dati in America

Ci segnalano i nostri contatti un post X di un profilo di Satira che adombra il caso di App Io…

2 giorni fa