“Reggio Emilia, via Magenta sul Lungo Crostolo. A 86 anni dorme su una panchina e noi accogliamo i clandestini”
Attenzione: articolo aggiornato a questo indirizzo.
Su un gruppo Facebook è comparso un post che i nostri lettori segnalano:
Come è solito operare un bot o un indigente web a caccia di indignazione, odio e condivisioni, nella più deliberata manifestazione di benaltrismo leggiamo:
86 anni via Magenta sul Lungo Crostolo… Reggio Emilia dorme su una panchina… accoglienza a clandestini… italiani a calci in c…
Sorvolando sulla pioggia di puntini di sospensione e obbrobri vari (esempio: per come l’utente scrive sembra che a dormire su una panchina sia la città di Reggio Emilia e non la persona immortalata), facciamo notare che non viene fornita alcuna fonte che possa offrire un riscontro sulla foto mostrata. Vediamo un uomo anziano, seduto su una panchina sulla quale sono adagiate delle coperte. Di fronte a lui vediamo uno zaino blu e alla sua sinistra un telo scuro. Non viene raccontato, per esempio, in quale ora e quale data sia stata scattata la foto.
Il viralizzatore, anziché prestare soccorso e asilo al signore che oggi getta in pasto ai benaltristi odiatori, ha preferito creare lo scandalo con la consueta leva sull’immigrazione clandestina, senza migliorare il tenore di vita dell’uomo, che invece sfrutta per alcune ore di gloria social.
L’immagine e i dati geografici riportati non aiutano a trovare riscontro sul web. L’immagine, dunque, potrebbe essere stata scattata altrove, ma al viralizzatore non interessa. Al viralizzatore, soprattutto, non interessa l’uomo che usa per i suoi scopi.
Parliamo di nessuna fonte, dunque, perché non esiste fonte di quanto raccontato, e soprattutto una ricerca per immagine su Google non porta alcun risultato. Ricordiamo, infine, che un’immagine con didascalia non è un’informazione se non è accompagnata da riscontri attendibili.
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