Red Ronnie rifiuta di esibire il green pass al Museo di Messina: ingresso negato e gaffe
Una presa di posizione assai discutibile quella di Red Ronnie a proposito del green pass. Negli ultimi anni, infatti, il giornalista ed opinionista musicale è diventato noto anche per le sue idee anti vaccino e, in estate, contro la certificazione verde. Avendo fatto tampone di recente, Red si è ritrovato comunque con il documento che avrebbe consentito il suo accesso al Museo di Messina. Stamane, infatti, Fabio Di Bella era intenzionato a portarlo a vedere i due quadri di Caravaggio.
Rigettato da un museo Red Ronnie: crede alla bufala del green pass protetto da privacy
Si torna a parlare del giornalista a distanza di alcune settimane dai nostri chiarimenti che hanno coinvolto lui ed Enrico Ruggeri, in merito al concerto tenuto da quest’ultimo. Come sono andate le cose in queste ore? La ricostruzione dei fatti la trovate proprio all’interno del suo post Facebook, in cui ha denunciato l’accaduto. In sostanza, Red Ronnie ha deciso di rifiutare di mostrare il green pass al Museo di Messina, nonostante lo avesse ottenuto poche ore prima.
Al contempo, ha dato la propria disponibilità a firmare in documento in cui si attesta la disponibilità della certificazione, senza tuttavia procedere alla scannerizzazione della stessa. Morale della favola? Ingresso negato e gaffe annessa, considerando che nel suo post Facebook fa appello ad un principio strampalato, secondo cui la Costituzione ritiene lo stato di salute di un cittadino un dato sensibile protetto dalla privacy. Sbagliato. E sul nostro sito lo abbiamo spiegato in tutte le salse. In chiusura, il messaggio che Stefano Montanari ha mandato a Red Ronnie:
“Messaggio che mi ha mandato Stefano Montanari. Non hai capito: il problema dei musei non è il virus: è la cultura. Un popolo colto non si farebbe mai calpestare. E, allora, che cosa c’è di più ovvio di vietare la cultura? Il vecchio libro di Ray Bradbury (1953) intitolato Fahrenheit 451 ne parlava già chiaramente“.
Red Ronnie era tenuto a mostrare il green pass per accedere al museo di Messina. Il resto è irrilevante e sulle motivazioni che si nascondono dietro alcuni comportamenti è meglio sorvolare.
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