Ravenna: medico arrestato per falsi Green Pass a novax
La storia del medico arrestato per falsi Green Pass ai novax dimostra una cosa.
Esiste un solo modo per ottenere un Green Pass senza inguaiarsi: ottenerlo legittimo. Ci sono due modi illegittimi, come abbiamo visto più volte nella cronaca.
Il primo è ricorrere ai servizi di qualcuno “in contatto con gli hacker”, che spesso farà da “sensale” con soggetti compiacenti in grado di accedere al servizio di registrazione dei Green Pass.
In questo caso l’esito è un Green Pass destinato ad essere disattivato non appena si scoprirà la magagna, ed una vita intera ad essere ricattato dal “sensale”. Sensale che non si accontenterà dei pochi spicci forniti ma vi regalerà l’emozione del ricatto. Minaccerà di vendere i vostri documenti a ricercati, terroristi e narcotrafficanti sul Deep Web per farvi sfondare la porta di casa dalla DIGOS alle tre di notte.
La seconda opzione, e quella che rileva nel caso di specie è trovare un medico compiacente pronto a simulare l’iniezione gettando via il contenuto della siringa.
Cosa che, come abbiamo già visto in casi simili non va a finire bene comunque.
In questo caso, riferisce la fonte ANSA, 79 Green Pass ottenuti con la frode sono stati sequestrati nel Ravennate, e un medico di base è stato arrestato per peculato, falso ideologico e corruzione.
L’inchiesta coinvolgerà inevitabilmente altre persone, risulta anche un poliziotto.
Davanti allo scenario di un medico arrestato per Green Pass falsi (e non solo uno), davanti alle scene di clienti degli “hacker russi” diventati bancomat dei “sensali per evitare di inguaiarsi a vita, la domanda sorge spontanea: ne vale la pena?
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