È il momento del bilancio, il momento di esaminare insieme il rapporto EDMO di Giugno, che raccoglie i risultati di tutti gli enti di fact checking.
Preliminarmente dobbiamo rilevare che su 64 articoli indicati a EDMO, noi ne avevamo sedici a tema bellico Ucraina-Russia e quindici a tema COVID, col resto dedicato ad un netto ritorno di tre campi di battaglia delle bufale “vintage”.
Ovvero gli UFO, il populismo demagogico “antikasta” con le fake news sui “privilegi dei politici”, il tema dell’immigrazione e le fake news sulle comunicazioni social dei politici.
Nonostante la crisi del Governo Draghi sarebbe infatti esplosa solamente il mese dopo, abbiamo rilevato noi stessi un ritorno dei tempi fondanti della campagna elettorale sia passata che presente. Ovvero il citato tema dell’immigrazione e del populismo: tutte cose che ci ricordano come una crisi elettorale non è mai un evento improvviso, ma matura e suppura come una cisti pronta alla rottura.
Dobbiamo inoltre rilevare che nostri tre articoli più cliccati appartenevano decisamente alle sezioni più lievi del portale. Rispettivamente quindi alle notizie e pettegolezzi sui VIP, alla diffusione social delle leggende metropolitane, col secondo posto dedicato all’eterno dibattito sull’utilità o necessità di ospitare interventi di giornalisti russi o dirette da Mosca sulla TV Italiana.
Si conferma quindi un trend in cui, purtroppo, l’esposizione ai temi della guerra, esasperata dalle c.d. “fonti russe”, ovvero notizie volutamente grottesche per “drogare” il dibattito (vedasi ad esempio il ritorno, proprio a Giugno, delle fake news sui Biolab) ha comportato nel cittadino medio una disaffezione che lo rende volutamente cieco e sordo davanti ad orrori che continuano ad esistere poco oltre la frontiera.
Il rapporto EDMO di Giugno, che potrete leggere in integrale qui, non può che confermare quanto emerso tra noi. La disaffezione verso i tempi della guerra ha portato anche nei colleghi una riduzione delle segnalazioni e dell’interesse tali da ridurre la portata delle notizie a tema Ucraino e mantenere stabile quella a tema pandemico.
Tema pandemico cui si aggiunge l’onda lunga del Vaiolo delle Scimmie, con le prime avvisaglie di un fenomeno che in questo portale abbiamo riscontrato in pieno il mese di Luglio (ne parleremo quindi ancora più diffusamente in tale occasione).
La commistione delle bufale a tema LGBTQ e Vaiolo delle Scimmie, con una deriva fortemente omofoba che collega le due malattie.
Deriva omofoba esplosa nel mese di luglio con una intera “campagna” social lanciata su Twitter da una serie di account, con risibili spiegazioni tra le quali una presunta “ritorsione dei novax contro la discriminazione patita”, ma che già era presente nel mese di Giugno.
Cosa dimostrata dalla ricerca degli utenti, nel nostro archivio storico, sulle fake news secondo cui le donne più potenti della Terra sono in realtà uomini omosessuali travestiti allo scopo di diffondere l’omosessualità.
Sempre a cavallo tra Giugno e Luglio, con l’iniziare dell’ondata di caldo che tutt’ora ci affligge, sono ricominciate le fake news dei negazionisti climatici, pronti a cercare notizie relative a passate ondate climatiche per negare l’anomalia delle presenti.
Trend che si è esteso anche questo, vedremo, nel mese successivo e ancora ci accompagna.
Tra le bufale più diffuse a livello globale su tutti i portali italiani abbiamo la fake news sulla presunta “malattia da vaccino” di Justin Bieber, introdotta nel tema dei “cacciatori di correlazioni”, ovvero i novax inclini a cercare ogni evento negativo e necrologio per incollarlo ai vaccini.
Ma anche il ritorno dell’abuso del sistema di farmacovigilanza per inventare migliaia di “morti da vaccino” dal nulla e gli arresti inventati di rappresentanti di “Big Pharma”.
L’Italia sembra avere la palma d’oro negativa del maggior numero di narrazioni diffuse sul suo suolo.
Solo la fake news di Eugene Schwab figlio amico di Hitler ha avuto poca diffusione (anche se noi ne abbiamo avuto almeno una segnalazione il 31 maggio scrivendovi quindi un brano a giugno).
Le altre narrazioni diffuse, ovvero il finto documento di Zelensky sui biolabs diffuso dalle “fonti russe” e redatto in un evidente russo stentato tradotto meccanicamente in Ucraino, il ritorno in pompa magna delle Scie Chimiche, sia come strumento di controllo climatico che come diffusione dei vaccini, la Bandiera Ucraina ridisegnata a tema LGBTQ dai poteri forti e il citato collegamento omosessualità/Vaiolo erano tutte comprensenti su diversi profili Italiani dediti alla diffusione massiva di Fake News.
Un record mica da poco.
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