Cartoni animati in lingua ucraina, perché l’accoglienza passa anche da questo. La guerra in Ucraina è una vera e propria tragedia umanitaria.
Non si può parlare di altro dinanzi a famiglie lacerate dalla guerra e bambini strappati alla loro famiglia, al loro contesto sociale, costretti a fuggire dalle bombe.
La RAI questo lo sa bene
“La RAI vuole essere vicina alle famiglie ucraine che devono allontanarsi dal proprio Paese e dalle proprie case a causa dell’invasione delle truppe russe”, affermano la Presidente della Rai Marinella Soldi e l’Amministratore Delegato Carlo Fuortes. “Offrire programmi di qualità nella loro lingua servirà a favorire momenti di svago mentre bambini e ragazzi sono messi alla prova tra l’altro dal distacco dalle proprie abitudini”, hanno sottolineato Soldi e Fuortes.
Annuncia un’agenzia stampa della TV di Stato, annunciando un’offerta crescente. Al momento pochi cartoni animati, i più amati dai più piccoli, coloro maggiormente bisognosi di ogni genere di supporto anche psicologico. In una situazione che mette la loro stessa salute mentale e il loro stesso sviluppo a dura prova, ogni piccola scheggia di normalità è un atto importante e necessario.
Si parte dalla serie ucraina “Brave Bunnies”, per poi passare a versioni adattate in lingua ucraina di “44 Gatti” e “Peppa Pig”, più altri semplici cartoni animati senza dialogo.
L’accoglienza è anche questo, come disse il Batman di una nota saga cinematografica, è anche “Mettere un cappotto sulle spalle di un bambino per fargli capire che il mondo non è finito”.
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