Precisazioni

Ragazzo si tatua Green Pass sul braccio (più o meno)

Ragazzo si tatua Green Pass sul braccio è la prova che si può portare il trolling, nella sua forma basilare, anche nel mondo reale.

Trolling infatti non è sempre qualcosa di negativo. A volte è qualcosa di scioccante fatto per il gusto di stupire, colpire, accendere discussioni e catalizzare l’attenzione. Può essere quindi operato senza seminare odio.

Cosa che ha fatto un ragazzo di Catania, in collaborazione con un tatuatore professionista che ha deciso di stamparsi un QR Code sul braccio.

QR Code che il tatuatore ha messo, col suo consenso, online sulla sua pagina (potrete riscontrare al link precedente, per i motivi che diremo preferiamo lasciare alla pagina del tatuatore l’esclusiva del video), con la seguente didascalia

“Ci si tatua per diversi motivi,anche per ricordare un periodo storico come questo,e tutto ciò che ha generato o lasciato durante il suo percorso.
A prescindere da ciò,non esiste un modo oggettivo di vedere le cose,che sia nel bene o nel male,ogni persona ha una storia da raccontare ed un proprio modo di vedere o interpretare ogni cosa,oltre ogni forma di pregiudizio.”

Obiettivo del tutto raggiunto, dato che nel momento in cui questo articolo viene redatto il video è online da tre giorni con 855 commenti e oltre 200k visualizzazioni.

Ma attenzione! Tatuatore e ragazzo hanno inserito nel tatuaggio una sorpresa che i commentatori, di cui parleremo, non hanno notato.

Ragazzo si tatua Green Pass sul braccio (più o meno): quel Green Pass che non è un Green Pass

Come si vede dal video, il ragazzo non si è davvero tatuato il Green Pass.

Il QR Code è solo uno strumento di codifica: come ricorda Punto Informatico e come potete vedere osservando il video con attenzione, il ragazzo si è tatuato un URL, un indirizzo legato al dominio qrco.de

Qrco.de consente di creare un link che punta sostanzialmente a quello che vuoi tu.

Il menù di creazione di un QR Code personalizzato

Il ragazzo quindi ha creato un QRCode che punta ad una copia del suo Green Pass tatuandosi quello.

Niente impedisce che in futuro si possa sostituire ad esempio il famoso “tatuaggio della persona amata che tanto ti lascia” con un tatuaggio “virtuale” che punta ad una galleria immagini che puoi svuotare e riempire a tuo piacimento.

Sarebbe piaciuto molto al tifoso Inglese che si è tatuato in anticipo la vittoria (mai arrivata) della sua nazionale ad Euro 2020: gli sarebbe bastato tatuarsi un codice per una galleria immagini dei campioni mondiali e poi, tornato a casa, caricare le foto dei nostri Azzurri.

Le reazioni

Alcuni perplessi, altri divertiti, altri ancora, come potete immaginare, rabbiosi, rancororsi e ingiuriosi verso il ragazzo e l’astuto tatuatore dalla parlantina di un vero e proprio Showman pronto ad affrontare il suo pubblico con simpatia e sorriso.

Per una volta non ci renderemo megafono di chi magari  anche parlando di “dittatura sanitaria” si sente in diritto di insultare e silenziare le voci altrui (anche con ingiurie pesanti rivolte al ragazzo e i suoi familiari).

Parleremo bensì di chi, con ironia, ha confessato di essersi tatuato Amuchina e lievito per ricordare i leit-motif della prima ondata, o ha ricordato quando, nel periodo in cui andavano di moda scritte esotiche, tribali e codici a barre, molti hanno rischiato di tatuarsi sciocchezze o codici di prodotti da supermercato.

E di chi ha ricordato, cosa che è venuta in mente anche a noi, come un QR Code sembrerebbe risolvere il problema annoso del “tatuaggio dell’amato/a che ti lascia”.

Qual è la nostra reazione? Beh, la nostra reazione è stata anticipata: noi non ricaricheremo il video del ragazzo e dello spigliato tatuatore. Non perché non apprezziamo il loro spirito goliardico, ma perché per una frazione di secondo si vede il vero Green Pass dissimulato nel tatuaggio col QR Code.

Come ricorda il Garante della Privacy, filmando quel video avremmo probabilmente “sfumato” il Green Pass nella seconda parte con qualche effetto speciale.

A parte questo, ed escludendo l’inevitabile rumore di fondo dell’Odio Social, un sorriso l’abbiamo tirato fuori anche oggi.

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