“Ragazzi, io ho le fonti ufficiali. Purtroppo siamo vicini al Lockdown”: ancora audio bufala
In un certo senso siamo ritornati a marzo: nel periodo in cui noi di Bufale.net eravamo costretti ad ascoltare a ripetizioni audio come “Ragazzi, io ho le fonti ufficiali. Purtroppo siamo vicini al Lockdown”.
Una versione moderna del supplizio di Sisifo, la rincorsa a persone con improbabili zii, cugini, parenti pronti ad annunciare sventure.
Ed ecco che quando ci hanno mandato un audio con la solita, l’ennesima voce rassicurante e femminile dalla cadenza popolare ed un vago accento Laziale, sapevamo come sarebbe finita.
“Ragazzi, io ho le fonti ufficiali. Purtroppo siamo vicini al lockdown! Ci hanno già lo stato d’allerta parecchi ospedali, nel senso che glie so’ arrivate le comunicazioni daaaa Regione! (sic!) Non dal Gemelli perché dal Gemelli non posso sapé le cose, sono di un altro ospedale! Non posso far nome che gli è arrivata daa regione che entro un mese se chiude tutto ‘nartra volta (sospiro). Speriamo che faccio in tempo a vedè a mi fijo, guarda! Mamma mia, a aspettà la telefonata come er pane, varda ragà, per la preospedalizzazione poi chiamo er chirurgo ortopedico e je dico ‘Aho, sbrigate!’ a chiamallo perché qui richiudemo tutto! (sic!) (pianto) Io ve sto’ a dire questo che la situazione è drammatica, io lunedì rientro a lavorà, me so’ fatta er vaccino antinfluenzale, me so’ stata riguardata tutta la settimana e rientro a lavorare. Ma tanto ‘ndove lavoro io non corro nessun pericolo. E chi ce va a lavorare in mezzo alla ggente, aho! (sic). Egniente, è una brutta notizia però vo’dico così lo sapete in anticipo perché i casi so’ troppi, il doppio di quello che dice la televisione, considerate questo. Vabbuò, ciao ragazzi.
“Ragazzi, io ho le fonti ufficiali. Purtroppo siamo vicini al Lockdown”: ancora audio bufala
Ora, vi spiegherò la stessa cosa che abbiamo spiegato in moltissime altre occasioni, come nel nostro articolo “I WhatsApp sul Coronavirus che non dovete ascoltare, e perché non dovreste ascoltarne altri”.
Immaginate che mentre state a farvi i fatti vostri appaia un individuo con l’accento della Signorina Silvani, appena uscito dal Diurno della Stazione Termini a profetarvi una grande tragedia.
Voi non sapete chi è, non sapete chi sia, non sapete che siano le sue “fonti ufficiali”.
È tutto, citando la cadenza vernacolare che ha scelto per rendersi più “affine al popolo”, un “famo a fidasse”.
E vi dice esattamente quello che al momento è il timore corrente, con la frase del Premier
«Io non faccio previsioni. Io faccio previsioni sulle misure più idonee, adeguate e sostenibili per prevenire un lockdown. Molto dipenderà dal comportamento dei cittadini. Smettiamola con le polemiche e i dibattiti, la formula vincente è collaborare e rispettare le regole restrittive varate dal governo».
Interpretata come una possibilità di misure stringenti nel caso di ulteriori aggravamenti.
Ora, in condizioni ordinarie la risposta citerebbe l’immortale Fantozzi
“Ma che ca**o stai a dì?”
Ma non siamo in condizioni ordinarie, e quindi l’audio ha lo stesso effetto che ebbe a Marzo.
Suscitare una torma di gravi allarmismi, malamente tamponati dalle denunce per gli incauti diffusori.
Perché come dicemmo all’epoca, la disistima fomentata da cattivi personaggi e cattivi educatori per l’informazione ufficiale genera un sottobosco di messaggi allarmistici “per vedere di nascosto l’effetto che fa”.
Una vera e propria infodemia dove ogni cliccatore e condivisore compulsivo è a sua volta infettivo.
Quindi no, è anche ora di smetterla.
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